ASCOLTA RADIO LUNA ASCOLTA RADIO IMMAGINE ASCOLTA RADIO LATINA  

LA NOTA

Sovrani: “La triste parabola dei “giardinetti” di Latina”

La candidata sindaco: "Non solo più controlli, area da ripensare"

Marilena Sovrani

Marilena Sovrani

LATINA – “Un parco cittadino teatro di spaccio di stupefacenti e  di aggressioni a scopo di rapina ma anche il piccolo polmone verde del centro cittadino in cui regna l’incuria e nel quale la manutenzione è legata strettamente all’essenziale”. E’ il commento di Marilena Sovrani, candidato sindaco con la lista “Marilena Sovrani sindaco”, all’indomani della violentissima aggressione subìta da un indiano, in pieno giorno, proprio all’interno del parco cittadino. “Un’ aggressione i cui termini restano ancora tutti da definire – ha commentato Sovrani – ma che rivela in maniera fin troppo esauriente quale sia stata la triste parabola di quelli che una volta chiamavamo i giardinetti di Latina. Il parco ebbe un’origine ambiziosa. Venne realizzato contestualmente al piano regolatore di ampliamento dell’allora Littoria nel 1935. Doveva rappresentare – spiega il candidato sindaco – un baricentro da cui si snodavano strade dirette verso quelli che all’epoca erano i punti nevralgici della città. Un parco di 50.588 metri quadrati, dunque ampio, che avrebbe nel tempo potuto assumere un valore paesaggistico e se valorizzato, ambire ad una definizione più sofisticata. Trasformarsi insomma dai giardinetti ad un vero e proprio giardino, attraverso un progetto intelligente. Così non è stato: durante i mesi invernali l’erba cresce fino a raggiungere il metro di altezza, le sterpaglie ed i fiori selvatici animano l’atmosfera, d’estate i prati si trasformano in steppa. Che ne è stato di quel parco che fu intitolato ad Arnaldo Mussolini e che custodisce i busti di Garibaldi e Mazzini, quel parco che ospitava piccole fontane risalenti alla sua fondazione, oggi distrutte, eliminate o solo non funzionanti?”. Marilena Sovrani si sofferma con amarezza sulla vocazione del parco ormai mutilata e sull’escalation degli episodi legati alla microcriminalità.

 Dalla passata presenza, nel luogo, di uno o più maniaci esibizionisti (presenza denunciata  per oltre quindici anni), alle operazioni di polizia che hanno portato alla scoperta di attività di piccolo spaccio (marijuana e hascisc) fino ad una (presunta) tentata violenza sessuale ed infine alle ultime aggressioni di matrice indefinita. “Non credo che sia solo necessario incrementare le attività di controllo nell’area del Parco – conclude il candidato sindaco – Ritengo invece che l’intera area vada ripensata affinché possa essere utilizzata e goduta. I cittadini di Latina si sono disamorati di quei giardinetti che una volta rappresentavano un microcosmo verde e vitale”.

 

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In Alto