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un po' di memoria

Quarant’anni fa il processo per il delitto del Circeo, così nacque il primo collettivo femminista di Latina

Le donne sfilarono per la prima volta in corteo, poi presidiarono il Tribunale. Dopo dieci anni arrivò il Centro Donna Lilith

Processo del circeoLATINA – Cade oggi il quarantennale del processo del Circeo, l’evento che diede vita al primo collettivo femminile di Latina. Sul banco degli imputati in Tribunale a Latina c’erano tre ragazzi romani tristemente famosi, Ghira, Guido e Izzo, dall’altra parte Donatella Colasanti, la sopravvissuta al massacro che si consumò in una lussuosa villa sulla strada che porta al Faro, sul Promontorio del Circeo. Rosaria Lopez, invece, la sua amica, era morta. Furono giorni di grande attività per le donne di Latina che per la prima volta sfilarono in strada in un corteo tutto al femminile.

“In quella estate del 1976 le donne di Latina presidiarono con i loro corpi, i loro slogans, i loro cartelli il Tribunale, per testimoniare solidarietà a Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, per denunciare la cultura patriarcale e sessista alla base della violenza subita dalle due ragazze, che costò la vita a Rosaria – dicono dal Centro Donna Lilith –  Per alcune donne fu il proseguimento di un percorso già intrapreso, per molte altre l’inizio di un processo di presa di coscienza che portò alla nascita del Collettivo femminista e 10 anni dopo, il 4 febbraio del 1986, alla nascita del Centro Donna Lilith”.

Il 29 luglio del 1976 arrivò la sentenza di condanna all’ergastolo per Guido, Ghira e Izzo. Per questo Lilith organizza un mese di mobilitazione. “Nell’ambito delle iniziative per il Trentennale dell’associazione, il Centro Donna Lilith ha scelto di dare spazio al tema del femminicidio, parola che nel lontano-vicino 1976 ancora non usavamo per indicare l’ uccisione di una donna in quanto donna”, ricordano le attiviste di Latina.

Da oggi e per un mese, uno striscione ideato dalla illustrAutrice e vignettista Stefania Spanò, in arte Anarkikka verrà esposto all’ esterno della sede del Centro Donna Lilith: “Lo striscione di oggi si collega idealmente a quello portato dalle donne del Gruppo femminista di Latina nel corteo che il 30 giugno 76 che attraversò la città per giungere al Tribunale, dove per un lungo mese le donne, provenienti anche da altre città, furono protagoniste di una esperienza umana e politica, che portò al consolidamento,alla crescita ed alla visibilità della cultura e della pratica femminista.
Vogliamo collegare il valore simbolico del 30 giugno ’76 alla necessità di avviare riflessioni e buone pratiche sulla violenza contro le donne, a cominciare da una informazione e una comunicazione rispettosa dei generi, che superi stereotipi e pregiudizi.

Per rilanciare quell’attivismo, oggi c’è bisogno di un passo che riguarda in particolare gli operatori della comunicazione. Lilith propone a tutti i media di Latina di avviare un percorso “che promuova in generale una rappresentazione rispettosa dell’identità di genere e di valorizzazione delle differenze e in particolare –considerati i 40 anni dal processo del Circeo- una maniera di raccontare la violenza sulle donne e il femminicidio che, superando l’ ottica emergenziale o “passionale”, ne sappia cogliere l’aspetto strutturale e la radice culturale patriarcale”.

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