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Il caso

Acqualatina, Addessi: nessuna azione per rendere la società pubblica

Lungo intervento del presidente del Cda della società che rivendica i risultati ottenuti

Giuseppe Addessi, da luglio presidente di Acqualatina Spa

Giuseppe Addessi

LATINA- <Ho l’obbligo di rivendicare tutti gli eccellenti risultati economici e gestionali raggiunti dalla società da quando sono stato eletto Presidente>. Inizia così un lungo intervento firmato dal Presidente del Cda di Acqualatina Giuseppe Addessi in merito alla richiesta di dimissioni dei membri di parte pubblica del Cda della società presentata  da alcuni sindaci in occasione dell’assemblea dello scorso 25 luglio. <I risultati raggiunti – spiega Addessi –  e riconosciuti anche dai più accesi detrattori della nostra società, sono stati resi possibili da una politica di gestione sempre improntata alla massima trasparenza ed efficienza e dal perseguimento assoluto dei principi di legalità e correttezza. Non ritengo che sussista alcuna  causa per la quale dovrei  rassegnare le dimissioni da un incarico, al cui espletamento sfido chiunque a muovere fondate e condivisibili critiche o contestazioni. Sono stato io  a proporre ai qualificati sindaci firmatari del documento presentato nell’assemblea del 25 luglio di presentare le mie dimissioni, nel caso in cui l’ipotesi di ripubblicizzazione della Società – tramite la proposta di acquisto delle azioni del socio privato, Veolia, che è in procinto di vendere le stesse al Gruppo Acea – fosse stata  perseguita con la formalizzazione di atti puntuali, sostanziali e tangibili che avessero  reso reale, credibile ed attendibile agli occhi della venditrice Veolia, la effettiva volontà dei soci pubblici di arrivare all’acquisto in questione. In una tale evenienza, anche al di là dei positivi risultati gestionali raggiunti, sarebbe infatti assolutamente giusto dimettermi per favorire la formazione di una nuova governance, interamente pubblica. Nell’assemblea del 25 luglio – continua Addessi –  la maggior parte dei sindaci non ha inteso produrre alcun atto in grado di  convincere il venditore Veolia a non accettare la proposta di acquisto già formulata da Acea e prendere, invece, in considerazione la proposta di ripubblicizzazione del servizio, a parole, auspicata e richiesta dalla stragrande maggioranza dei sindaci-soci pubblici di Acqualatina, ove ampiamente auspicabile, il processo di ripubblicizzazione della società dovesse avere un tempestivo, tangibile e positivo sviluppo, e fosse approvato il Bilancio societario dell’anno 2015 per consentire il normale ed ordinato svolgimento dell’attività della società, confermo la propria piena disponibilità a rassegnare immediatamente le proprie dimissioni. Non sussiste, invece, alcuna diversa, fondata e legittima, motivazione alle spontanee presentazioni delle stesse>.

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