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lo scontro

La Raggi vuole una nuova discarica ad Aprilia per i rifiuti di Roma: corale secco no

"Vogliono scaricare i problemi di Roma su Latina" dicono la presidente Della Penna, il sindaco Terra, il senatore Moscardelli. Contrari anche i Grillini Apriliani. La Regione: "La solidarietà degli altri comuni non può essere eterna"

APRILIA – Dopo le dichiarazioni del sindaco di Roma Virginia Raggi, che nella trasmissione Porta a Porta, ha invitato la Regione Lazio a sbloccare l’autorizzazione per la società Rida Ambiente che da 10 mesi chiede una discarica in zona La Cogna ad Aprilia, impianto che risolverebbe i problemi di Roma, la provincia di Latina si allinea su un fermo no e in poche ore arrivano le dichiarazioni di contrarietà della presidente della Provincia, del sindaco di Aprilia Terra e del senatore pontino Moscardelli.

Contrari persino i Grillini Apriliani che in “si dissociano da quanto menzionato dal Sindaco di Roma durante la trasmissione Porta a Porta relativamente allo sblocco delle autorizzazioni e in particolare quella citata della Società Rida di Aprilia. Noi meetup siamo stati contrari alla realizzazione della discarica fin dall’inizio, lo siamo tutt’ora e continueremo ad esserlo”, scrivono in una nota aggiungendo di aver chiesto di essere ricevuti dalla Raggi.

Per il sindaco di Aprilia, Antonio Terra, “la collega romana mostra di voler agire non per l’interesse e per la salute della collettività, ma solo per spostare il problema di qualche chilometro, comunque al di fuori dei suoi confini di competenza. Aprilia sta portando a termine il suo percorso di chiusura del ciclo dei rifiuti all’interno del proprio territorio senza necessità di nuove discariche o nuovi impianti (tantomeno di incenerimento), grazie agli eccellenti risultati della raccolta differenziata porta a porta, che si attesta ad Aprilia oltre il 70%”.

La presidente Della Penna sottolinea che Roma vuole risolvere i suoi problemi scaricandoli sulla provincia di Latina che invece è una risorsa per il Lazio e che “attivando l’ennesimo, inaccettabile, iter emergenziale che ha già causato danni incalcolabili. Noi non staremo a guardare”, conclude Della Penna.

Del problema si è discusso anche in Consiglio regionale dove è emersa chiara la posizione della maggioranza: “L’autosufficienza è stata indicata come un dovere imposto a livello comunitario sin dal 1991, un’autonomia nel ciclo dei rifiuti di cui godono Parigi, Berlino e Londra. La solidarietà di comuni e province, che stanno aiutando la Capitale a evitare l’abisso, non può essere eterna”.

GLI INTERVENTI

DELLA PENNA – La Presidente della Provincia, Eleonora Della Penna non ci sta: “Il sindaco di Roma Virginia Raggi, interpretando al meglio un certo tipo di politica che pensa di scaricare sulle province del Lazio i gravi problemi della Capitale, ritiene di doversi servire del nostro territorio per risolvere l’emergenza rifiuti di Roma. E’ del tutto evidente che questa presa di posizione è inaccettabile e che faremo quanto in nostro potere per scongiurare ogni atto che vada in questa direzione. La Provincia di Latina, questo la Raggi deve tenerlo bene a mente, è una risorsa così come lo sono le altre province del Lazio. Voglio ripeterlo con toni molto chiari perché qualcuno tende a dimenticarlo troppo spesso e perché Latina insieme a Rieti, Frosinone e Viterbo, sono una risorsa sul piano turistico, economico e rappresentano un volano per lo sviluppo della regione Lazio. La nostra ambizione, il sindaco Raggi non deve mai dimenticarlo, non è certo quella di diventare la discarica di Roma. La Regione sa bene quale è la posizione della Provincia di Latina sul piano dei rifiuti e conosce il documento approvato dal Consiglio provinciale che punta a definire il ciclo sul nostro territorio aumentando considerevolmente i livelli di raccolta differenziata. Per quanto riguarda la discarica di Aprilia anche gli uffici della Provincia si sono già pronunciati esprimendo parere negativo. Mi sembra evidente che la Provincia di Latina e, sono certa, anche i sindaci del territorio, si opporranno a qualsiasi tentativo di risolvere la questione rifiuti della Capitale attivando l’ennesimo, inaccettabile, iter emergenziale che ha già causato danni incalcolabili. Noi non staremo a guardare”.

IL SINDACO DI APRILIA – Con riferimento al progetto di realizzazione di una discarica controllata sul territorio comunale di Aprilia in Via Savuto, località Cogna, ed in particolare alle dichiarazioni rese ieri sera in diretta su Rai Uno dal Sindaco di Roma nel corso della popolare trasmissione di approfondimento politico “Porta a Porta”.

Nel ribadire la contrarietà al progetto del Comune di Aprilia che questa Amministrazione ha formalizzato alla Regione Lazio nel corso della Conferenza di Servizi dello scorso 20 aprile, l’Amministrazione Comunale di Aprilia accoglie con particolare incredulità le dichiarazioni del Sindaco di Roma, ampiamente già riprese da tutti i media nazionali e locali.

Non entrando nel merito del dibattito tra lo stesso Sindaco di Roma e il Presidente della Regione Lazio sulle responsabilità politiche pregresse che hanno causato l’attuale crisi dei rifiuti nella capitale, stigmatizzo tuttavia l’atteggiamento espresso dalla collega romana che dimostra di non voler agire per l’interesse e per la salute della collettività, ma solo per spostare il problema di qualche chilometro, comunque al di fuori dei suoi confini di competenza.

Questo è inaccettabile, specie perché il Sindaco di Roma, con la quale non c’è stato alcun confronto sul tema, dimostra di non conoscere l’attuale situazione apriliana, sul cui territorio già sono insediati siti industriali che trattano rifiuti, anche provenienti da Roma e dai Comuni della Città Metropolitana.

L’Amministrazione Comunale di Aprilia sta portando a termine il suo percorso di chiusura del ciclo dei rifiuti all’interno del proprio territorio senza necessità di nuove discariche o nuovi impianti (tantomeno di incenerimento), grazie agli eccellenti risultati della raccolta differenziata porta a porta, che si attesta ad Aprilia oltre il 70%

Tutte le province del Lazio hanno fatto grandi sforzi ottenendo grandi risultati in termini di raccolta differenziata, mentre lo stesso non può dirsi nella Città di Roma, dove le percentuali risultano ancora basse. Sicuramente però i danni della politica romana non vanno distribuiti sugli altri territori. Il Sindaco della Città Metropolitana ha il dovere di trovare una soluzione per chiudere il ciclo dei rifiuti sul suo territorio e, fin d’ora, la invitiamo ad un confronto pubblico che potrebbe esserle utile per conoscere la realtà apriliana.

GRILLINI APRILIANI – “Meetup Grillini Apriliani e Cittadini Pentastellati, si dissociano da quanto menzionato dal Sindaco di Roma durante la trasmissione Porta a Porta del giorno 09 maggio, relativamente allo sblocco delle autorizzazioni e in particolare quella citata della Società Rida di Aprilia. Noi meetup siamo stati contrari alla realizzazione della discarica fin dall’inizio, lo siamo tutt’ora e continueremo ad esserlo!

Non a caso, abbiamo cominciato a collaborare con altri cittadini, al di là del colore politico, già durante la scorsa estate, proprio per la stesura di quelle osservazioni, e delle integrazioni al progetto della società, che abbiamo depositato e discusso alla conferenza dei servizi del 3 novembre 2016. Il lavoro è continuato anche dopo che la Società ha inviato, alla Regione Lazio, i propri approfondimenti alle osservazioni, presentando le controdeduzioni a confutazione del nuovo documento presentato dalla stessa; queste ultime portate e discusse convintamente alla seconda conferenza dei servizi del 20 aprile scorso. Ricordiamo a tutti che siamo attivisti del movimento (semplici cittadini che operano nei principi del Movimento 5 Stelle), che ci autofinanziamo e che tutto il nostro lavoro è stato fatto nel pieno spirito del volontariato. A riprova del nostro impegno per l’ambiente abbiamo anche presentato un esposto cofirmato dalla Senatrice Elena Fattori, per segnalare la presenza sul nostro territorio, di discariche ancora in attesa di bonifica da quasi trent’anni. Facciamo presente ai cittadini e a tutto il Consiglio Comunale, che nel nostro territorio continuano impunemente gli abbandoni di rifiuti e nuove mirabolanti scoperte di “isole ecologiche abusive ed eco insostenibili”.

Infine informiamo tutti che i due meetup hanno chiesto di essere ricevuti dalla sindaca Raggi, per avere un confronto diretto sulla questione. Ricordiamo che la situazione attuale di Roma, ereditata dalle precedenti amministrazioni, è la conseguenza di una gestione non conforme alle normative europee e di un piano rifiuti obsoleto e sottodimensionato.

La visione della Sindaca è ben chiara, no alle discariche e agli inceneritori e noi ne condividiamo pienamente gli obbiettivi che si raggiungeranno entro circa 2 anni”.

IL SINDACO COLETTA – Il Sindaco di Latina Damiano Coletta esprime solidarietà all’Amministrazione comunale di Aprilia e al Primo cittadino Antonio Terra condividendo la contrarietà alla realizzazione di nuove discariche o impianti di incenerimento su un territorio già provato per la presenza di diversi siti industriali compresi quelli che trattano rifiuti, che dunque ha già dato in termini di servitù. “Questo territorio – sottolinea Coletta – non è in grado di tollerare un incremento di strutture che trattino rifiuti provenienti dalla Capitale, con la scusa della solita emergenza. Una scusa che invece di portare alla “normalità” la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti, con un servizio efficiente e bollette eque per i cittadini, conduce sempre ed immancabilmente ad altre emergenze. L’ambiente, i prodotti alimentari, le popolazioni sono già oggi fortemente condizionati dalla presenza di questi impianti che hanno un impatto importante per lo sviluppo economico complessivo delle zone interessate. Penso anche ai residenti delle aree limitrofe alla discarica di Borgo Montello, per cui confermo l’impegno a fare il necessario per opporci all’eventuale riapertura, anche solo parziale, degli invasi ormai esauriti. Analogo impegno è confermato per trovare una forma di compensazione economica, oltre che morale, per i residenti intorno alla discarica. E’ intenzione di questa Amministrazione – ribadisce Coletta – raggiungere il traguardo del 65% di raccolta differenziata, così come indicato dalla normativa vigente in materia, non appena sarà operativa l’Azienda Speciale. L’auspicio è che anche il Sindaco di Roma possa presto condividere questa impostazione. La salvaguardia della salute dei cittadini e della salubrità ambientale è un obiettivo che tutti gli Enti devono perseguire con fermezza”.

IL SENATORE MOSCARDELLI – Raggi inadeguata  – twitta –  pensi a Roma senza scaricare rifiuti sulle province.
“Inaccettabile  – scrive Moscardelli -i l tentativo del Sindaco 5 stelle Virginia Raggi di scaricare le sue responsabilità e l’assenza di scelte in materia di rifiuti a Roma sui cittadini della provincia di Latina. È semplicemente vergognoso tentare di imporre servitù nei territori provinciali per i rifiuti di Roma e lo è ancor di più tentare di favorire siti di privati non aventi i requisiti di legge o non previsti nella pianificazione provinciale. La Raggi ha avuto tutto il tempo per risolvere il problema e non l’ha fatto: un anno perso dietro a continue giravolte con un’incompetenza imbarazzante. La Raggi non può decidere in provincia di Latina e l’Amministrazione Provinciale di Latina ha adottato tempestivamente gli atti che escludono per esempio il territorio di La Cogna (Aprilia) dai luoghi idonei per ospitare il sito.
La Raggi faccia proposte di impianti a Roma che è di sua competenza e chieda l’autorizzazione alla Regione. Ad oggi non ha fatto nulla.
Sen. Claudio Moscarde

LA POSIZIONE REGIONE – Del problema si è discusso oggi in Consiglio regionale. La posizione della giunta è che i rifiuti urbani residui di Roma debbano essere smaltiti nel territorio metropolitano, il più vasto d’Italia. L’autosufficienza è stata indicata come un dovere imposto a livello comunitario sin dal 1991, un’autonomia nel ciclo dei rifiuti di cui godono Parigi, Berlino e Londra. È stato ribadito che la solidarietà di comuni e province, che stanno aiutando la Capitale a evitare l’abisso, non può essere eterna. È necessario pertanto, secondo la Regione, che il Campidoglio avvii una programmazione per chiudere il ciclo nel territorio comunale, come previsto dalla legge. Ma non sono ancora arrivate alla Regione le risposte, attese da tempo, di Roma e della Città metropolitana sui siti idonei per collocare i rifiuti non riciclabili e non combustibili. La Regione, per legge, non può decidere da sola dove posizionare le discariche di servizio. Né risultano all’assessorato presentate le annunciate richieste del Campidoglio per ottenere l’autorizzazione a tre nuovi impianti per il compostaggio.  A Roma la Regione chiede una doppia programmazione. Una a più lungo respiro, e condivisa dal governo regionale, per portare la differenziata al 70 per cento nel 2021. L’altra una rete impiantistica che sia in grado di far uscire Roma dai rischi di emergenza.

L’assetto impiantistico della Capitale è stato definito fragile. La capacità di trattamento corrisponde, infatti, esattamente alla produzione di rifiuti. La crisi degli ultimi giorni, ad esempio, sarebbe conseguita proprio a un rallentamento, legato a una serie di vicende giudiziarie, della quantità accettata dagli impianti di trattamento meccanico biologico (Tmb) di Colari a Malagrotta. Il che avrebbe costretto Ama a stressare i Tmb di Rocca Cencia e Salario, ai quali si è sommata la chiusura dell’inceneritore di Colleferro, bisognoso di un’urgente ristrutturazione.

Il piano rifiuti regionale esistente, secondo la relazione di questa mattina, va aggiornato al nuovo fabbisogno. Fabbisogno la cui redazione si trova oggi sotto procedura di Vas (valutazione ambientale strategica) e che, una volta completato l’iter, tornerà in commissione e Consiglio. Serve però conoscere dalle Province le aree dove si potranno posizionare gli impianti, risposte – come è stato ribadito più volte – che non sono arrivate da tutti.
Diverse le posizioni emerse nel dibattito che è seguito alla relazione dell’assessore. Parte dell’opposizione ha puntato l’indice sui ritardi del governo regionale, proprio per il piano rifiuti, e sull’aver scaricato, in questa vicenda, le responsabilità solo a Roma Capitale, anziché prospettare soluzioni. Chiesto, a questo proposito, che la Regione prenda l’iniziativa, convocando un tavolo (che l’assessore, nella replica, ha precisato esistere già) o una conferenza dei servizi per affrontare l’emergenza.
L’indicazione dei siti, è stato detto, andrebbe preceduta da criteri definiti a livello regionale. Se pure poi l’amministrazione comunale capitolina individuasse gli impianti, i tempi di realizzazione – tre anni – la costringerebbero, secondo altri, a rivolgersi ai privati. Per non dire di discariche di servizio che rischierebbero di trovarsi a 500 metri dagli abitati, finendo per esser bloccate paradossalmente dalla stessa Regione. Se si puntasse poi a collocare gli impianti di smaltimento dei rifiuti in provincia c’è chi, in Aula, ha preannunciato iniziative di “resistenza fisica”. Né è mancato chi ha proposto uno smaltimento su base regionale, con un “trattamento” a livello provinciale, e chi ha suggerito impianti di proprietà pubblica e raccolta affidata alla concorrenza. Frattanto, è stato comunicato all’Aula che il testo unificato della proposta di legge sugli ambiti territoriali ottimali è stato trasmesso alla commissione Ambiente. Il testo prevede un ambito unico regionale, dei bacini autosufficienti e un’autorità d’ambito.
Quanto al Campidoglio è stato sottolineato, da alcuni consiglieri, che esiste un piano rifiuti comunale (con i tre impianti di compostaggio), che punta a portare la differenziata al 70 per cento. A questo proposito è stato chiesto alla Regione di sostenerlo. Si è osservato, inoltre, che anche altre province non hanno autosufficienza, come Rieti che smaltisce a Viterbo al pari di alcuni comuni romani. Di fronte infine alle polemiche di questi giorni non è mancato chi ha ipotizzato che o l’amministrazione capitolina o la stessa Regione puntino al commissariamento per evitare di affrontare il problema.
La seduta si è conclusa con la bocciatura con 34 voti contrari e quattro a favore di una risoluzione di censura presentata da una parte dell’opposizione nei confronti dell’assessore Buschini. I lavori del Consiglio, che hanno all’ordine del giorno la proposta di legge per l’istituzione del servizio civile regionale, sono stati aggiornati a mercoledì 17 alle ore 10.

 

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