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la lettera

Emergenza rifiuti, Altissimi spiega perché ha chiuso le porte della Rida Ambiente

Il patron dell'impianto Tmb di Aprilia accusa la Regione Lazio di avere occulte strategie: i tritovagliatori

LATINA – Dopo aver chiuso l’impianto Tmb causando di fatto l’interruzione nella raccolta dei rifiuti indifferenziati, il patron della Rida Ambiente Fabio Altissimi si difende e spiega: “Non siamo la causa di un problema. Il blocco del conferimento presso il nostro impianto è una scelta necessaria, anche se dolorosa, per tutelare un lavoro onesto che dura da anni e sotto gli occhi di tutti coloro che vogliano realmente vedere”.

Altissimi spiega che Rida ha ricevuto una lettera di diffida da parte della Regione Lazio che ritiene che l’impianto di Aprilia non stia producendo materiale conforme al conferimento in discarica cosa che spiega è impossibile.”L’impianto tmb di Pontinia è bruciato lo scorso anno, quello di Viterbo la scorsa settimana. Una situazione questa che, oggettivamente, ha portato a una forte riduzione del conferimento (per Malagrotta siamo nell’ordine di 600 tonnellate al giorno). L’impianto di Rida non è bruciato e non ha bisogno di manutenzione eppure una singolare congiuntura istituzionale lo sta di fatto ostacolando. Il problema è che la risposta a questa crisi, la politica, ce l’ha già pronta”.
Altissimi si riferisce alla delibera regionale 199/2016 che prevede, appunto, un incremento di dieci milioni di metri cubi riservato alle sole discariche esistenti. “Fermare l’impianto di Rida che effettua il servizio di trattamento biologico-meccanico in favore di 66 comuni e di 1.700.000 cittadini laziali ha quindi una sola conseguenza, il cosiddetto “sistema alternativo” da mesi predisposto dalla Regione Lazio: tanti bei tritovagliatori (sì, proprio quelli che ci erano costati la procedura di infrazione europea perché inidonei ad eliminare la pericolosità dei rifiuti urbani) e tanti ampliamenti di discariche esistenti più o meno “in deroga” (che possono ingoiare, in barba ai limiti europei, i rifiuti ancora putrescibili che escono dai tritovagliatori)”.

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