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di e con Angela Iantosca

Anche i re magi sono della ‘Ndrangheta

Smontare le mafie con ironia, ma anche con la verità

LATINA –  ASCOLTA RADIO LIBERA qui o su Radio Luna il mercoledì e in replica il sabato alle 11

Come smontare le mafie? Con l’ironia, ma anche con la verità, raccontando le cose come stanno, svelando falsi miti alimentati negli anni, mostrando i mafiosi per quello che sono: gente disposta anche a vivere come topi pur di mantenere il potere e il rispetto, pur di essere riconosciuti come uomini e donne d’onore. Perché topi e non-uomini sono coloro che accettano di trascorrere la loro esistenza nei bunker o vivendo da latitanti pur di non rispondere alle accuse che vengono mosse loro, pur di sottrarsi alle Leggi di uno Stato che da sempre osteggiano, calpestano e provano a danneggiare. Topi e non eroi come spesso vengono rappresentati, che usano la violenza per avere ragione sull’avversario, che non conoscono la forza delle parole, che non hanno ragioni sufficienti per portare avanti le loro idee… che sanno vincere solo con l’intimidazione.

A ironizzare sulla ‘ndrangheta, ma raccontando le cose come stanno, ci pensa lo spettacolo “Mala’ndrine – anche i Re Magi sono della ‘ndrangheta”, presentato in anteprima nazionale a Roma pochi giorni fa: una messa in scena nata da una idea di Francesco Forgione, primo calabrese a presiedere la Commissione parlamentare antimafia, e scritta a sei mani con Bartolo Scifo e l’attore de “Le Iene” Pietro Sparacino.

Durante lo spettacolo si spiega come funzionano le ‘ndrine, la loro capacità di muovere miliardi di euro ma nello stesso tempo di rintanarsi nelle grotte dell’Aspromonte; di frequentare la bella borghesia e i salotti buoni delle capitali, compresa Roma, mantenendo l’ossessione maniacale per riti antichi dal sapore esoterico; e poi le loro regole scritte e non scritte, tramandate da generazioni dai padri fondatori del crimine, perché, come spiega un boss: “La musica può cambiare… ma per il resto Noi siamo sempre Noi… e noi non possiamo cambiare mai”. Per chi è stato distratto in questi anni o non ha mai approfondito è uno “’ndranghe-tour”, come lo definiscono gli stessi autori, utile a comprendere la portata di questa mafia calabrese la cui sconfitta, come per tutte le mafie, dipende anche da noi: dalla nostra capacità di dire no, di denunciare, di non lasciare da soli coloro che lo fanno…

Ora speriamo di vedere presto al teatro di Latina questo spettacolo: utile per gli adulti e straordinario per i ragazzi per far comprendere loro quanto dolore, odio, rabbia, infelicità si nasconde dietro gente di ‘rispetto’ che, una volta privata della maschera e di quella forza che deriva dal gruppo, dall’organizzazione criminale è davvero nuddu ammiscatu cu nenti!

 

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