ASCOLTA RADIO LUNA ASCOLTA RADIO IMMAGINE ASCOLTA RADIO LATINA  

salviamo il mare

Preservare la Posidonia e liberarla dalle plastiche, un progetto di Legambiente Terracina

Previsto anche il recupero e il riuso delle biomasse spiaggiate

TERRACINA – Un progetto di monitoraggio e pulizia dalle plastiche della Posidonia Oceanica nel Sic tra Terracina e Lago Lungo dove sono presenti 1459 ettari di prateria, ha preso il via venerdì 27 luglio da parte del gruppo subacqueo del Circolo Legambiente di Terracina, che lo aveva presentato alla Regione Lazio a tutela del sito di importanza comunitaria.

“La presenza di Posidonia Oceanica in salute è un indice accurato della qualità ambientale marina e la Posidonia Oceanica di Terracina sembra godere di buona salute almeno ad una prima analisi, analisi che verrà poi ulteriormente raffinata con il supporto del Laboratorio “Goletta Verde a Terracina” dell’ITS A. Bianchini”, dicono dal circolo Legambiente di Terracina.

“La Posidonia Oceanica svolge funzioni vitali per il funzionamento degli ecosistemi, per la tutela delle coste e degli ambienti marini, ma ad oggi è in costante diminuzione soprattutto a causa di fenomeni naturali (erosione costiera, cambiamenti climatici), di una cattiva gestione della fascia costiera, delle diverse e forti pressioni antropiche come ancoraggi, pesca a strascico, opere portuali, installazione di cavi e condotte sottomarine. A Terracina  – spiegano gli ambientalisti  – ci occuperemo non solo di analizzare lo stato di salute della Posidonia, ma anche di ripulire dai rifiuti plastici le nostre praterie e a contribuire alla diffusione della conoscenza di quest’importantissimo e raro tesoro sommerso, di cui è ricca la nostra città” – dichiarano Piergiorgio Trillo e Marco Finucci, consiglieri delegati del Circolo.

Grazie alla rete Plastic Free Beaches Terracina e al progetto Fishing for Litter Terracina il Circolo in collaborazione con l’Associazione nazionale Chimica Verde BIONET, si occuperà anche del riuso delle biomasse vegetali spiaggiate che purtroppo vengono mescolate ai rifiuti e portate in discarica. “Possono invece essere usate per la produzione di compost per fini agricoli, consentendo di migliorare i servizi turistici con una gestione sostenibile delle spiagge, e che ha ritorni anche occupazionali a livello locale. Ma anche l’uso per fini curativi e cosmetici risulta essere molto importante”.

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In Alto