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cronaca

Caporalato, arrestati a Terracina i fratelli Ferraioli, dell’azienda agricola 2006

La polizia: "Sfruttati anche i lavoratori con contratto"

TERRACINA – Due nuovi arresti per sfruttamento dei lavoratori, sono quelli messi a segno della Polizia di Terracina nella giornata di ieri. In manette due fratelli, Antonio e Francesco Ferraioli, di 47 e 43 anni, proprietari della azienda agricola “2006”. Le indagini, come è stato spiegato nel corso della conferenza stampa, hanno preso il via intorno alla metà di maggio nell’ambito del progetto “EMPACT THB. Traffico di esseri umani finalizzato allo sfruttamento del lavoro. Action Week 14 – 19 maggio 2018” coordinato dal Servizio Centrale Operativo della Polizia. “L’obiettivo era contrastare le associazioni per delinquere dedite al traffico di esseri umani, con particolare riferimento allo sfruttamento del lavoro”, ha detto il dirigente del commissariato di Terracina Roberto Graziosi.

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Il modus operandi degli imprenditori agricoli – ha scoperto la Polizia – è cambiato: “Non occupano più solo lavoratori irregolari, ora l’80% dei lavoratori è regolare, solo una piccolissima parte non lo è – ha spiegato Emanuele Lanzuisi che con i suoi uomini, ha iniziato le indagini – e questo è dovuto ai controlli maggiori posti in essere dalle forze di Polizia”. Il lavoro di sinergia è stato fondamentale: “Abbiamo lavorato con il Nucleo Carabinieri, ispettorato del Lavoro di Latina, con lo stesso ispettorato del lavoro e con l’Inps”, ha detto il sostituto commissario Di Girolamo che si occupa dell’ufficio immigrazione.

Nell’azienda sono stati trovati 7 braccianti agricoli, tra cui un irregolare sul territorio nazionale. Gli agenti hanno accertato le condizioni di sfruttamento sia per i lavoratori assunti con contratto a tempo determinato, con una retribuzione palesemente difforme dai contratti collettivi nazionali o comunque sproporzionata rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato e poi la sistematica violazione della normativa relativa all’orario di lavoro, al riposo settimanale, all’aspettativa obbligatoria, alle ferie; la sussistenza di violazioni della normativa in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro; la sottoposizione del lavoratore a condizioni di lavoro, metodi di sorveglianza, o a situazioni alloggiative particolarmente degradanti, con l’aggravante specifica: il numero di lavoratori reclutati sia superiore a tre; l’aver commesso il fatto esponendo i lavoratori a situazioni di grave pericolo, avuto riguardo alle caratteristiche delle prestazioni da svolgere e delle condizioni di lavoro.

Le indagini continueranno anche alla luce di nuove denunce presentate.

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