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la decisione che divide

Il Liceo Classico di Latina propone l’accorpamento con il Vittorio Veneto: è bufera

Il Consiglio d'Istituto dice sì all'Istituto di Studi Superiori che avrebbe oltre 1000 alunni

LATINA – Da Liceo Classico a Istituto di Studi Superiori, accorpato al vicino tecnico-commerciale. Siamo a Latina e il documento che ipotizza la suddetta trasformazione sta creando forti malumori tra gli studenti che sono in agitazione. Contraria anche una parte minoritaria del corpo docente. Si tratta infatti di una delibera già votata a maggioranza dal consiglio d’istituto del Liceo Classico Dante Alighieri di Latina che si è riunito lunedì.

I malumori sono presto detti: la storica scuola (80 anni appena festeggiati) perderebbe il nome del Sommo Poeta, che la caratterizza come luogo di cultura classica, ma – si teme dai contrari –  anche parte della sua identità che il tempo e la diminuzione degli studenti non hanno sbiadito. Alla base della decisione dell’organo scolastico, invece, ci sono i numeri e oggi più che mai bisogna farci i conti.

I CONTI  – La scuola di Viale Mazzini diretta quest’anno da Eleonora Lofrese, conta 630 iscritti sufficienti per avere l’autonomia, ma ci sono stati tempi peggiori e il rischio di oscillazioni verso il basso del numero di alunni (basta  perdere una classe per andare sotto il limite di 600) ha spinto il consiglio verso la soluzione ISS (Istituto di Studi Superiori) che solo lo scorso anno era stata bocciata con decisione. “Sì” dunque all’accorpamento con il dirimpettaio istituto tecnico commerciale Vittorio Veneto che conta soltanto 450 alunni ed è in reggenza, sopravvissuto grazie ad una serie di deroghe. Insieme formerebbero un istituto da oltre 1000 alunni e potrebbero programmare le attività senza stare con la camicia gelata a gennaio.

E’ SOLO UNA PROPOSTA – Sorpresa da tanto clamore, la Provincia, che ha già ricevuto la visita dei rappresentanti d’istituto del Classico decisi a far valere le proprie ragioni: “Raccogliere pareri e proposte è la prassi a inizio anno, ma siamo in una fase assolutamente preliminare e ben lontani da qualunque decisione che comunque, alla fine dell’iter, spetterà alla Regione Lazio”, spiega il dirigente del settore scuola di Via Costa,  Francesco Carissimo che ha scritto a tutti i dirigenti scolastici, oltre che ai sindaci, per avviare le consultazioni per porteranno a primavera prossima all’approvazione del nuovo piano di dimensionamento. Manca all’appello anche il parere dell’altra scuola, la prima ad esser stata istituita a Littoria, il Vittorio Veneto, da indiscrezioni orientato per un chiaro no.

“Se anche la proposta dovesse essere accolta in sede di piano, si tratterebbe solo ed esclusivamente di un’unione amministrativa – aggiunge Carissimo – sulla scia di altre esperienze positive già fatte”. A Sezze, per esempio, con il Pacifici de Magistris, ma anche più di recente a Fondi il Piero Gobetti e il Libero de’ Libero hanno vinto le resistenze e si sono uniti civilmente.

Di più, forse, se ne potrà sapere lunedì, quando presso l’Ufficio Scolastico Provinciale, è stata convocata una riunione con tutti i dirigenti alla quale sarà prenderà parte anche la Provincia. Sarà l’occasione per una prima ricognizione delle proposte.

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