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ma il piano è sempre top secret

Il deposito nazionale di scorie nucleari non si farà a Latina

Lo ha detto l'Ad di Sogin oggi alla centrale del Garigliano

LATINA – Sul Deposito Nazionale di Scorie Nucleari un primo punto è messo: non si farà a Latina. Dopo tanta attesa e anche apprensione (forse ingiustificata), lo si è appreso oggi dalle parole pronunciate dall’Ad di Sogin a margine di una visita speciale organizzata nella centrale del Garigliano per parlare di economia circolare e di come si riciclano i pezzi delle ex centrali. Come la prima parte dell’alternatore dell’impianto che si trova  ad un passo dalla provincia di Latina, nel confinante comune di Sessa Aurunca. E’ partito per Brescia, destinato ad essere fuso per recuperare ferro, rame e plastica. Resterà solo l’edificio progettato da Riccardo Morandi, e vincolato come immobile di valore storico-artistico.

“Le quattro ex centrali nucleari italiane  – ha detto all’ANSA Luca Desiata – e gli altri quattro siti gestiti dalla Sogin non sono idonei al Deposito nazionale delle scorie nucleari, ma solo a stoccaggi temporanei”. Tra le  quattro ex centrali nucleari italiane c’è oltre a quella del Garigliano, quella di Borgo Sabotino a Latina. Resta comunque riservatissima la mappa dei siti che Sogin ha proposto come idonei ad ospitare il Deposito nazionale delle scorie nucleari. “Il deposito nazionale e’ una infrastruttura sicura, e sono soldi che restano sul territorio italiano”, ha poi aggiunto Desiata spiegando che “sono soldi buttati” quelli spesi per tenere le scorie italiane ad alta radioattività  in Gran Bretagna e Francia.

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