LATINA – Battaglia tra accusa e difesa in Tribunale a Latina nel processo Arpalo, nell’udienza celebrata per la prima volta alla presenza del principale imputato, l’ex parlamentare di Fratelli D’Italia ed ex presidente dell’Us Latina Calcio, Pasquale Maietta che deve rispondere di bancarotta fraudolenta e riciclaggio transnazionale di valori per cifre milionarie oltre che di reati societari. Maietta, arrestato ad aprile scorso, per Natale è tornato a casa, agli arresti domiciliari, e ha ottenuto il permesso di raggiungere il Tribunale in autonomia in occasione delle udienze. Così ha fatto martedì pomeriggio quando si è presentato a palazzo di giustizia per la ripresa del processo in programma alle 15. Un accompagnatore dell’imputato ha minacciato un fotografo che faceva il suo lavoro.
Più di tre ore di aula e altrettante di camera di consiglio per decidere, solo alle 21 il giudice Francesco Valentini si è pronunciato sull’ammissibilità dei 50 testi e sull’utilizzabilità delle intercettazioni telefoniche.
Due le novità principali emerse dall’udienza, la terza dall’inizio del processo: per utilizzare le intercettazioni telefoniche i pm Spinelli, De Lazzaro e Bontempo dovranno chiedere l’autorizzazione alla Camera dal momento che all’epoca in cui avvenivano i fatti all’attenzione del processo, Maietta era Deputato della Repubblica. Non è bastato alla pubblica accusa sostenere che le intercettazioni sono state casuali, mentre si intercettavano altri indagati, e che sono state interrotte immediatamente quando la Procura si è accorta che si ripetevano.
A vantaggio dell’accusa invece l’altra novità importante: sono stati infatti ammessi a testimoniare tutti i testi e anche i due pentiti, Renato Pugliese, figlio di Costantino Di Silvio detto Cha Cha, e Agostino Riccardo. Nulla hanno potuto le difese che si sono opposte strenuamente. Si torna in aula fra un mese, il prossimo 19 febbraio.
