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natura e benessere

Alle sorgenti del fiume Cavata dove l’acqua e il Thai sono la cura

Nell'oasi creata da Saverio D'Ottavi canoe, sorgenti sulfuree, concerti galleggianti e massaggi orientali

LATINA – Una sorgente produce il classico suono che rimette subito in connessione con la natura. E’ l’acqua limpida del Cavata dove cresce il sedano di fiume, in un piccolo paradiso lungo in Via Romana Vecchia sotto il borgo antico di Sermoneta. Si può raggiungere facilmente e decidere di percorrere un pezzo del corso d’acqua in canoa, farsi guidare alla scoperta di luoghi incontaminati, fino alle sorgenti di Monticchio, o magari proseguire verso sud per costeggiare l’Appia, dimenticando il traffico delle auto e pagaiando nel fiume Linea, destinazione mare. Siamo nel rifugio di Saverio D’Ottavi, da qualche giorno condiviso con Francesca Santinelli e con musicisti disposti a suonare su una zattera galleggiante.

Proprio a pochi passi dalla sorgente sulfurea che fa due piccoli salti e si getta nel fiume,  ora  c’è un semplice gazebo fatto di tende di yuta e lino, dove si pratica il massaggio Thai. Laureata in Scienze Infermieristiche per dovere di studio, Francesca ha capito subito che non poteva lavorare al chiuso: “La natura mi rigenera, mi dà l’energia che mi serve anche per essere utile agli altri. Devo tutto ad Anna Mercurio, la mia maestra di yoga e di thai, che mi ha insegnato i rudimenti e mi ha accompagnato passo dopo passo, portandomi alla fine in Thailandia dove ho appreso nella terra di origine la tecnica di questo massaggio antico”, spiega l’operatrice olistica che ha raccolto al volo l’occasione offerta dal custode del fiume e delle sue storie.  Niente oli, sono vietati, basta avere un abbigliamento comodo  e sopportare qualche zanzara.

L’estate 2019 sarà anche musica compatibile e sostenibile su questo fiume, con il Noha Floating Festival, il primo festival galleggiante. Il prossimo appuntamento stasera (domenica 30 giugno) con Mètro ‘Concert In Paris’: Cristiano Lui alla fisarmonica e bandoneon e Stefano Ciotola alla chitarra, che hanno accettato la sfida della zattera: “Scorre la musica, scorre l’acqua accanto a noi e noi corriamo con la fantasia dei nostri artisti”, assicura D’Ottavi.

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