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parla il pentito

Processo Alba Pontina, Agostino Riccardo tira in ballo i politici di Latina e Sperlonga

Emergono i nomi di Matteo Adinolfi, Gina Cetrone, Armando Cusani, Pasquale Maietta

LATINA  – Sfilano i nomi dei politici Armando Cusani, Pasquale Maietta, Matteo Adinolfi, Gina Cetrone, Nicola Calandrini e dell’imprenditore Raffaele Del Prete nel processo Alba Pontina che si sta celebrando in Tribunale a Latina contro i membri del clan Di Silvio che hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario, a partire dal capo Armando Lallà Di Silvio. Dopo la testimonianza di Renato Pugliese figlio di Cha Cha, oggi è il turno di Agostino Riccardo, l’altro pentito dell’organizzazione criminale che agiva a Latina con metodi mafiosi, che ha descritto punto per punto i presunti  contatti avuti con il mondo politico locale ribadendo quanto già emerso nei mesi scorsi dai verbali degli interrogatori resi ai magistrati dell’Antimafia di Roma.

Al centro dell’attenzione della pubblica accusa, gli avvenimenti riguardanti le ultime campagne elettorali per le elezioni amministrative a Latina e a Terracina, nel 2013 e 2016, le regionali del 2013, l’attacchinaggio dei manifesti affidato al clan che metteva paura, e i voti comprati dalle liste “Noi Con Salvini” nel capoluogo e  “Sì Cambia” a Terracina.

Se i nomi dei politici contenuti nei verbali della DDA di Roma fino ad oggi erano stati coperti da omissis, nel corso dell’interrogatorio in video conferenza dalla località segreta nella quale si trova, Agostino Riccardo li ha pronunciati pubblicamente rispondendo  alle domande dei pm Luigia Spinelli e Claudio De Lazzaro. Riccardo ha dichiarato che i manifesti e i voti comprati nel 2016 durante le Amministrative erano per l’esponente della Lega Matteo Adinolfi (oggi europarlamentare) e sempre secondo quanto riferito dal pentito era stato l’imprenditore Raffaele Del Prete a pagare una somma ingente per garantire ad Adinolfi l’appoggio del clan.

Il pentito ha anche parlato delle precedenti amministrative quando fu eletto consigliere comunale Pasquale Maietta grazie a mille voti  gestiti dal clan (Maietta fu poi nominato assessore al bilancio della giunta Di Giorgi ndr) e della successiva elezione dello stesso  alla Camera.  Un altro fatto emerso riguarda le elezioni regionali del 2013: 500 voti della Curva del Latina Calcio  promessi a Gina Cetrone candidata alle elezioni regionali e sostenuta da Armando Cusani che per questo  incontrò i figli di Armando Di Silvio, furono  “girati” su richiesta di Maietta (allora ai vertici del Club nerazzurro) al compagno di partito Nicola Calandrini (oggi al Senato per Fratelli D’Italia).

“Tutti hanno pagato soldi per comprare voti e conoscevano bene quali erano i nostri metodi” ha spiegato Agostino Riccardo.

L’interrogatorio del pentito non è terminato.

Nel processo Alba Pontina sono imputati con Armando Lallà Di Silvio,  le donne del clan, Sabina e Francesca De Rosa, Angela, Genoveffa e Giulia Di Silvio,  Tiziano Cesari e Federico Arcieri.

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