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votazione in corso

Il Monastero delle Clarisse di Sezze Luogo del Cuore del Fai

La delegata Coluzzi: "Salviamo storia, arte e memoria del nostro Paese"

SEZZE – Accendere i riflettori su un edificio storico antichissimo e insieme su Sezze, puntando a ottenere fondi per riqualificare quel bene, salvando storia, arte, cultura e memoria locale e favorendone anche una fruizione turistica. E’ l’obiettivo del Fai che quest’anno, con la delegazione locale guidata da Giovanna Coluzzi, ha designato Luogo del Cuore il Monastero delle Clarisse con l’annessa chiesa di Santa Chiara, e invita a votarlo.

“I luoghi del cuore sono un censimento che il Fai indice ogni due anni. Quest’anno la delegazione di Latina e quella di Sezze hanno deciso di sostenere il Monastero delle Clarisse considerato identitario. Nell’elenco ce ne sono anche altri come il Quartiere Nicolosi di Latina e le termette di Torre Paola, ma al momento è quello di Sezze il bene più votato tra i tre”, spiega Gilda Iadicicco delegata del Fai di Latina al microfono di Domenico Ippoliti.

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 IL GIGANTE ADDORMENTATO – “Noi lo consideriamo un gigante addormentato, un patrimonio culturale di inestimabile valore, che è abbandonato da quando le suore, rimaste in poche, lo hanno lasciato. All’interno ci sono dei veri tesori come gli affreschi del Turchi che si trovano nel refettorio, ma il monastero custodisce anche la memoria collettiva di Sezze, vi sono cresciute generazioni, ha raccolto nella ruota bambini abbandonati e nascosto persone destinate alla deportazione “, racconta Coluzzi.

La corsa per raccogliere voti è partita e si sta spendendo in prima persona per raggiungere l’obiettivo anche il sindaco Sergio Di Raimo.  Più voti il Monastero delle Clarisse otterrà e più in alto salirà nella graduatoria dei Luoghi del Cuore: “In base al punteggio ci saranno assegnati dei contributi e se riusciremo a raggiungere l’obiettivo potremo restaurare almeno una parte del palazzo, magari la Cappelletta e il chiostro – aggiunge Giovanna Coluzzi –  In questo modo salveremo il Monastero e faremo conoscere Sezze ai turisti”. Fino ad ora sono mille le firme  raccolte e si può ancora votare accedendo al sito del Fai fondaambiente.it

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LA SCHEDA – Monastero delle Clarisse di Sezze ha una storia antichissima, la prima notizia della sua esistenza ci perviene dall’anno 1313. Nel 1556 abbiamo fonti che ci parlano della costruzione dell’attuale monastero, grazie alle donazioni della nobile famiglia Normisini. Nei suoi primi anni di vita, il monastero è molto prospero: grazie alle cospicue donazioni di famiglie del luogo ( Normisini, De Anibalis, Boffi, Pilorci). In alcuni periodi il monastero di Santa Chiara raggiunse anche una notevole autonomia economica. Il fabbricato consta di un complesso di case situate fra via Cavour e via Corradini. E’ a tre piani, con circa 100 vani e tre cortili interni. La chiesa è di forma circolare e conservava alcune tele del setino Giuseppe Turchi. Nella chiesa del Monastero, frequentata anche dalla Ven.le Caterina Savelli, S. Carlo da Sezze venne rapito in estasi mentre vi si intratteneva in preghiera. Tra i Papi che hanno visitato il Monastero: SistoV, che aveva dimorato, come semplice religioso, nel locale convento di S. Bartolomeo, e Benedetto XIII. Con la soppressione del 1870 le monache dovettero abbandonare il Monastero, dove fu loro possibile tornare solo dopo alcuni anni per vivere la vita regolare. Per secoli hanno avuto l’incarico di preparare le bambine del luogo alla prima comunione, ammettendole addirittura dentro il Monastero. Questa consuetudine ha avuto termine nel 1951, per decisione dell’allora Vescovo della città, Mon. Emilio Pizzoni. Durante l’ultima guerra mondiale, le monache si sono prodigate per il bene della popolazione, accogliendo i giovani costretti a nascondersi per sfuggire ai continui rastrellamenti dei tedeschi. In passato hanno ben meritato agli occhi della popolazione anche perché l’acqua delle loro cisterne, quando il paese ne era completamente sprovvisto, è sempre stata a disposizione di tutti i bisognosi. Il monastero è un gigante addormentato: migliaia di metri quadri che hanno contribuito a fare la storia di Sezze. Dall’esame dei diversi tipi di muratura che si rinvengono nell’edificio, possiamo affermare che vari nel tempo sono stati gli ampliamenti, sia in pianta che in elevazione. I lasciti e le donazioni di aree perimetrali, confermano quanto sopra asserito. Belli gli elementi decorativi della piccola Chiesa manierista che presenta internamente e in facciata, stucchi di buona fattura e fuori di ogni canone classico. Il luogo ove sorge il Monastero presenta, in facciata e internamente, resti murari sia preromanici, sia medievali, e su tali strutture si edificò la prima parte del complesso; in special modo la parte bassa su via Corradini, il vecchio ingresso su via Cavour e il chiostro. L’ala a mezzogiorno su via Cavour, e più precisamente il piano terra e il primo, a fasce cadenzate, evidenzia una buona fattura sia dal punto di vista costruttivo, sia per quanto riguarda i canoni architettonici contemporanei. La torre campanaria, oggi più alta rispetto alla chiesa, era originariamente più bassa e a fazzoletto. Essa è visibile attualmente nella sua interezza in quanto è stata incorporata in uno stanzone realizzato a ridosso della chiesa per chi guarda a sinistra lungo la via Corradini. Detto stanzone ha anche incorporato, ed è visibile, una parte del tamburo strombato della piccola chiesa. Allo stato attuale l’edificio si presenta in avanzato stato di degrado per la mancanza di interventi di manutenzione, non più effettuati .

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