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intervista alla pneumologa Zotti

Goretti, un anno di ambulatorio post-covid: “I polmoni tornano come prima della malattia”

La struttura controlla periodicamente i pazienti che hanno avuto l'infezione in forma grave

LATINA – Tutti i pazienti guariti dal Covid, anche chi ha avuto la malattia in una forma molto grave che ha richiesto il ricovero in Medicina d’Urgenza con il casco Cpap o addirittura il ricovero in Rianimazione per lunghi periodi, non sembra riportare danni respiratori permanenti e anzi riprende, dopo un certo periodo di tempo, la piena funzionalità dei polmoni. E’ la buona notizia che arriva dalla pandemia e che si accompagna in questi giorni alla riduzione del numero dei nuovi contagi. (Nella foto da sinistra a dx: il caposala Giulio Battisti, l’infermiera Paola Filabozzi, la dott.ssa Antonella Puorto, il dott Marcello Ciuffreda, la dott.ssa Antonella Sarni, la dottoressa Mariagioconda Zotti e il direttore sanitario Riccardo Marrone)

La notizia arriva dall’ambulatorio post-covid del Goretti,  struttura intorno alla quale gravita un’equipe multidisciplinare che ha voluto seguire, anche oltre il periodo di infezione e di ricovero ospedaliero, i pazienti che hanno presentato il quadro clinico più severo.

“L’ambulatorio di follow up è stato aperto il 4 maggio dello scorso anno tra i primi del Lazio e opera quindi da circa un anno. E’ nato su iniziativa degli pneumologi della Uosd di Pneumologia diretta dalla dottoressa Antonella Sarni e degli infettivologi dell’Unità guidata dalla professoressa Miriam Lichtner, ma si è avvalso della collaborazione di tanti colleghi di altre discipline che ci aiutano a valutare questi pazienti, i cardiologi, i radiologi, gli otorini   – racconta la pneumologa Mariagioconda Zotti (nella foto)  – E ci tengo anche a dire che i pazienti non hanno dovuto prenotare nulla, abbiamo chiamato noi, di nostra iniziativa, chi ha avuto la malattia nella forma più importante”.

Ed è proprio da queste visite e dall’osservazione clinica e diagnostica dei casi che sono emersi dati rassicuranti e, per dirla con l’apparato respiratorio, fanno tirare un sospiro di sollievo: “La buona notizia che posso dare è che tutti i pazienti, anche chi ha avuto forme di covid estremamente gravi, va incontro alla cosiddetta restitutio ad integrum: in pratica, il polmone torna com’era prima della patologia. Il punto è che, come avviene in tutte le cose, ci sono persone che si riprendono nel giro di un mese o due, e persone che hanno bisogno di più tempo per guarire”.

La temuta fibrosi polmonare, una interstiziopatia che sembrava essere la conseguenza peggiore della polmonite da Sar Cov-2, per giunta da sopportare a vita, nei pazienti della realtà ospedaliera di Latina non è comparsa: “Su oltre 300 pazienti guariti dalla forma più grave, ancora non ne abbiamo vista una. La nostra esperienza in questo senso è estremamente confortante”.

La dottoressa Zotti con noi su Radio Immagine

 

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