LATINA – Incontrare, a distanza di qualche tempo, i piccoli nati prematuri per rivedersi, salutarsi, abbracciarsi, ma anche per avere un confronto con i loro genitori con l’obiettivo di raccogliere pareri e sollecitazioni per migliorare ulteriormente l’assistenza in ospedale. Con questo spirito, l’Unità di Neonatologia dell’ospedale S. M. Goretti di Latina celebrerà giovedì 17 novembre la Giornata Mondiale della Prematurità. L’appuntamento è al 3º piano dalle 15 alle 17. Una festa con tanto di clown in corsia.
Si comincerà alle 15 con l’accoglienza dei bambini nati prematuri e dei loro genitori da parte del personale sanitario impegnato ogni giorno nella delicata funzione di curare i pazienti-peso-piuma che vengono cresciuti in questa prima fase in incubatrice, magari intubati, tra terapie, alimentazione, controlli, insomma assistenza prestata a qualunque ora del giorno e della notte.
“E’ un team di sei medici, la dottoressa Giovanna Pontrelli, le dottoresse Testa, Luparà, Bellomo, Coluzzi e il dottor Laccetta, e con loro tutto lo staff infermieristico diretto dalla caposala Ruzzini, che stanno facendo un grande lavoro. In questa giornata vorrei che fossero in evidenza tutti loro. Bisogna sapere che una neonatologia è come uno tsunami, non ci sono orari, e i piani di ognuno vengono sconvolti, ma abbiamo anche grandi soddisfazioni”, spiega il direttore della Uoc di Pediatria e Neonatologia, professor Riccardo Lubrano (a sinistra nella prima foto con il direttore della Uoc di Rianimazione Carmine Cosentino).
E’ lui a raccontarci dell’Unità Operativa Neonatale della Asl di Latina, che è uno dei progressi più recenti fatti dall’ospedale Goretti nel suo percorso per diventare Dea di II livello, un ospedale in cui nascono circa 1400 bambini l’anno, alcuni bisognosi di più assistenza. “Adesso noi possiamo dare quell’assistenza – spiega Lubrano – è un fatto importantissimo, una grande sicurezza per chi nasce qui, per tutto il territorio”. La UOC Neonatologia Tin Pediatria DEA II dell’Ospedale “SM Goretti” di Latina è un centro di Assistenza Perinatale di 2° livello, con un servizio di guardia H 24 Ostetrico e Neonatologico attivo. Ci sono la Terapia Intensiva Neonatale (TIN) con 4 posti letto, una Terapia Sub Intensiva (SUB-TIN) con 4 posti letto, da una Patologia Neonatale con 12 posti letto.
“Abbiamo apparecchiature sofisticate e personale altamente specializzato, di recente è arrivato anche il macchinario per l‘ipotermia terapeutica per la riduzione della temperatura del corpo che permette di minimizzare – o quanto meno ridurre – i danni al cervello provocati da un’asfissia nel periodo del parto. L’abbiamo usata su tre bambini”, spiega ancora Lubrano che ha voluto informare i futuri genitori con una scheda disponibile on line (in basso) in cui si racconta la vita nel reparto, quando la nascita è fisiologica tutto va bene con il rooming-in e il lactarium, ma anche l’uso delle incubatrici, delle cullette termiche e dei ventilatori meccanici necessari nei casi più gravi di immaturità polmonare. Come quello della più piccola ricoverata a Latina: “Una 630 grammi – dice Lubrano – letteralmente salvata con la sua mamma dai ginecologi dell’ospedale, fatta nascere durante una grave crisi ipertensiva al sesto mese di gestazione. Oggi pesa un chilo e settecento grammi, è diventata un gigante”.
Nel reparto, c’è da gestire anche il difficile equilibrio tra la necessità di assistenza specialistica continua e il contatto materno. “Un equilibrio che non è facile trovare. Chissà se un giorno avremo mamme che dormono accanto alle cullette termiche”.
Ad affiancare medici e personale infermieristico ci saranno anche i volontari di Giocare in corsia, il progetto della Lilt che porta allegria, letture e svago nei reparti pediatrici a bimbi e genitori.