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1 aprile

Ludopatie, a Formia il convegno Azzardo e mafie

La Caritas di Gaeta: "Vogliamo lanciare un grido di allarme nel territorio del Sud Pontino"

FORMIA – La Caritas diocesana di Gaeta organizza per il  1° aprile a Formia il convegno “Azzardo e mafie”.  L’appuntamento nella Sala Ribaud del Comune di Formia (alle 10,30) per fare il punto “sul fenomeno del gioco d’azzardo, in continuo mutamento e diffusione, di crescente complessità e di non facile controllo, con impatti drammatici sull’individuo, sulle famiglie, sull’economia della nazione, sull’intera collettività”, sottolineano i promotori.

La Caritas di Gaeta, da tempo impegnata a contrastare la diffusione delle ludopatie, in collaborazione con le associazioni che hanno aderito al Tavolo di Cittadinanza Attiva (il Laboratorio sociopolitico Parrocchia di San Giacomo Gaeta, l’Associazione Gocce di Fraternità sede di Gaeta, l’Associazione Vittorio Bachelet, l’ANPI Formia, l’Associazione Amici di Raoul Follereau sezione Latina, l’Associazione per la tutela dei Beni Comuni di Formia, la Cooperativa Sociale Osiride, il Circolo intercomunale Legambiente “Luigi Di Biasio”, il Circolo Legambiente Verde Azzurro Sud Pontino, la Lega SPI CGIL Sud Pontino), ospiterà gli interventi di Mons. Luigi Vari, arcivescovo di Gaeta, del Prefetto di Latina Maurizio falco, del Cav. Filippo Torrigiani, consulente commissione parlamentare antimafia, del Ten. Colonnello Luigi Galluccio comandante del Gruppo della Guardia di Finanza di Formia.

Partendo dai dati – tra il 1990 e il 2021 il valore della raccolta complessiva, cioè il totale delle puntate effettuate dai giocatori in tutti i tipi di gioco legale, è aumentato più di 20 volte, passando da poco meno di 5 a circa 111 miliardi di euro, mentre sono 900.000 le persone dipendenti da gioco d’azzardo e due milioni i giocatori a rischio – il convegno vuole mobilitare i cittadini, le associazioni e le istituzioni a diffondere la consapevolezza che l’azzardo non è un gioco, può generare una dipendenza patologica e, spesso, i profitti di questo settore vanno ad alimentare gli illeciti guadagni della criminalità organizzata.  “Nell’ascoltare la disperazione dei molti incappati in questo “cancro del XXI secolo”, si vuole lanciare un grido di allarme nel territorio del Sud Pontino quale contributo per contenere la vertiginosa diffusione di questa vera reale “cultura della morte”, dicono dalla Caritas di Gaeta.

 

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