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25 aprile

Festa della Liberazione, l’appello dell’Anpi Latina: “Ricercare la cultura della  pace e sostenere i valori dell’antifascismo e della Costituzione”

La presidente provinciale Teresa Pampena ricorda la resistenza degli ucraini oggi

(in foto le celebrazioni del 25 aprile 2022 in Parco Falcone e Borsellino. Sotto Teresa Pampena presidente Anpi)

LATINA – Alla vigilia del 25 aprile, l’Anpi provinciale di Latina lancia un appello ai cittadini, ricordando la resistenza ucraina e il recente discorso del presidente della Repubblica Mattarella. In una lunga lettera aperta, a parlare è Teresa Pampena Presidente dell’Anpi Provinciale Latina: “Il 25 aprile dell’anno scorso durante la cerimonia istituzionale a Latina città, nel Parco Falcone Borsellino, condannammo e ci augurammo, autorità comprese, che la guerra Russia Ucrania potesse cessare presto. Dopo un anno nonostante il grande dispiego di armi anche da parte dell’Italia, è ancora in corso, e non sappiamo con quali ulteriori conseguenze. Non possiamo neanche dimenticare che questa non è l’unica guerra in atto”,  scrive spiegando: “Vogliamo celebrare questo 25 aprile, continuando a ricercare la  cultura della  pace e  sostenere i valori dell’ antifascismo e della Costituzione. Il 25 Aprile è sempre stata la Festa, la ricorrenza che rappresenta i valori fondanti della nostra Italia, democratica e repubblicana. mE’ la Festa di tutti gli Italiani, perché quel lontano 25 Aprile del 1945  ha significato per il popolo italiano  la fine dell’immane tragedia della Seconda guerra mondiale, ma anche l’affermazione dei valori di libertà e democrazia, per cui tanti Italiani hanno sacrificato la vita”, ricorda Pampena.

LA CERIMONIA AD APRILIA – Quest’anno, in provincia di Latina, la cerimonia ufficiale per la Festa della Liberazione non sarà celebrata a Latina, ma ad Aprilia. Ne dà notizia la Prefettura che organizza la manifestazione in collaborazione con il Comune, in concomitanza con l’87esimo anniversario della fondazione della città.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad Aushwitz partecipando alla tradizionale Marcia dei vivi in ricordo delle vittime dell’Olocausto, dichiara: “Un crimine che non può conoscere né oblio né perdono”.

Nella sua lettera la presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani ricorda le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad Aushwitz partecipando alla tradizionale Marcia dei vivi in ricordo delle vittime dell’Olocausto (c’era anche una scuola di Terracina), ricorda le lettere dei condannati a morte, che scrivevano ai familiari durante il periodo bellico e la riconquistata libertà che è il ” lascito delle partigiane e dei partigiani che con il loro sacrificio e spesso con la loro vita, ci hanno permesso di vivere in un paese libero”.

“Erano donne e uomini,  giovani e giovanissimi, di diversa estrazione sociale,  religione, ideologia, erano anche 600.000 militari, tanti anche originari delle nostre zone,  che hanno perso la vita  o sono finiti nei campi di concentramento, hanno combattuto per chi c’era, per chi non c’era e anche per chi era contrario, accumunati da un unico obiettivo, quello della vittoria verso la libertà , oggi diritto per tutti, esercitabile da tutti”, aggiunge Pampena ricordando: “I valori della Resistenza sono i Principi fondamentali della nostra Costituzione antifascista che ci ha reso cittadini non sudditi. Per i principi in essa espressi e per quanto scrive la 12^ disposizione. Una costituzione fondata sul lavoro,  che sancisce i diritti inviolabili dell’uomo, delle persone senza discriminazione alcuna, né per sesso, etnia, lingua, religione, opinione politica…razza . Una costituzione che dichiara di dover rimuovere gli ostacoli per il pieno sviluppo della persona umana. (art.3)Condizione che chiama inevitabilmente il diritto al lavoro per tutti, allo studio e quindi una scuola organizzata per essere fruibile e di qualità per tutti, pronta alla formazione adeguata senza esclusione di alcuno, una sanità giusta e uguale per tutti senza discriminazione a seconda di dove si risieda, un trasporto pubblico adeguato, un sistema pensionistico che non discrimini in capacità del potere d’acquisto e di sopravvivenza, un sistema fiscale anche esso non discriminante, l’attenzione e la cura dell’ambiente e del cambiamento climatico”.

Dunque  l’invito a festeggiare il 25 aprile  e l’augurio di Buon 25 aprile “per ricordare la vittoriosa e definitiva Liberazione d’Italia dalla guerra e dal  nazifascismo, per l’impegno quotidiano a sostenere la tenuta democratica dell’ Italia, per la pace, la giustizia sociale , l’uguaglianza, il lavoro, per l’applicazione della costituzione antifascista nata dalla Resistenza di partigiane e partigiani”.

 

 

 

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