LATINA – Si è tenuto nel carcere di Rebibbia a Roma l’interrogatorio della Gip del Tribunale di Latina Giorgia Castriota e del suo compagno il commercialista Silvano Ferraro, dopo l’arresto eseguito giovedì da parte della Guardia di Finanza. Entrambi hanno risposto alle domande della Gip di Perugia Natalia Giubile e del pm Gennaro Iannarone che conduce l’inchiesta sull’ipotesi di corruzione in atti giudiziari di cui la giudice originaria di Cosenza, ma da otto anni in servizio a Latina, si sarebbe macchiata.
“Non sono corrotta”, avrebbe detto la Castriota. E’ poco quanto trapela dai legali della donna che hanno chiesto una misura meno afflittiva del carcere. Anche Ferraro, l’uomo a cui secondo l’accusa venivano affidati incarichi in cambio della spartizione dei compensi con la stessa giudice che li assegnava, ha spiegato la propria posizione respingendo le accuse e provando a spiegare in altro modo i movimenti di denaro. Dunque nessuna ammissione.
Al termine del confronto gli atti sono stati secretati.