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le indagini

Auto bruciata a Sezze, è intimidazione. La Y è di uno degli arrestati per il pestaggio a Roccagorga

Le fiamme spente dai vigili del fuoco in Via Guglietta. I carabinieri al lavoro

SEZZE – E’ di uno dei ragazzi arrestati con l’accusa di fare parte del branco che ha tentato di uccidere a botte e coltellate un 18enne a Roccagorga, l’auto incendiata a Sezze ieri notte. L’incendio spento dai vigili del fuoco che sono intervenuti dopo la segnalazione al Nue è dunque un’intimidazione. La Lancia Ypsilon è stata ritrovata rovesciata in un fossato e già completamente avvolta delle fiamme in  via Guglietto. Succede a poche ore dall’avvio degli interrogatori per i quattro indagati che sono comparsi davanti al gip del tribunale di Latina per l’interrogatorio di convalida. Sono accusati di sequestro di persona e tentato omicidio e per tre di loro il giudice ha disposto gli arresti domiciliari mentre l’unico  minorenne è stato trasferito in una struttura di accoglienza.

E’ chiaro a questo punto che il racconto iniziale di una lite per una ragazza, scaturita nell’aggressione del branco al 18enne, non regge e che dietro quel pestaggio potrebbero esserci altre ragioni, forse un mandante che con il rogo voleva indirizzare un preciso messaggio minatorio. Le indagini dei carabinieri della compagnia di Terracina, proseguono.

 

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