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la lettera

I commercialisti di Latina chiedono al Tribunale un aumento dei compensi del 16%: “Si adeguino gli onorari al tasso d’inflazione”

La presidente dell'Ordine Raffaella Romagnoli chiede anche che i compensi non siano sempre al minimo del tariffario

LATINA – I commercialisti della provincia di Latina chiedono al Tribunale un adeguamento dei compensi all’inflazione e la predisposizione di liquidazioni che superino il minimo come riferimento tendenziale. Lo chiede la presidente Raffaella Romagnoli nero su bianco in una lettera inviata alla presidente del Tribunale Caterina Chiaravalloti con la quale, ricordando l’emergenza Covid e i conflitti bellici, rileva come il tasso di inflazione sia stato complessivamente del 16,2% “con una rilevante perdita di potere di acquisto per tutte le categorie”, compresi i commercialisti. Chiede dunque che le Sezioni Civili e Penali, in sede di liquidazione dei compensi, ne tengano conto “adeguando gli onorari al tasso di inflazione.”

LA LETTERA –  Scrive la presidente Romagnoli : “Come noto, dai tragici accadimenti succedutisi dal 2020 in poi, quali il Covid, i conflitti russo-ucraino e israelopalestinese – tutti peraltro accompagnati da onerose speculazioni e dalle politiche UE di aumento dei tassi di interesse – sono derivate molteplici negative ripercussioni anche sul piano economico, basti pensare che il tasso di inflazione in Italia, dal gennaio 2020 ad oggi, si è complessivamente attestato intorno al 16,2%. Ciò ha causato una rilevante perdita di potere di acquisto per tutte le categorie. Ne deriva come anche i commercialisti, che al pari di tutti i lavoratori sono altresì dei consumatori finali di beni e servizi primari, appaiono meritevoli di tutela del proprio potere d’acquisto. Pertanto, in tale quadro, si chiede a questo On.le Tribunale, in tutte le sue Sezioni (Civili e Penali) che, in sede di liquidazione dei compensi spettanti ai commercialisti per incarichi giudiziali – sempre nel rispetto dei limiti tariffari massimi normativamente fissati – si adeguino gli onorari al suindicato tasso di inflazione.”
“L’occasione, peraltro, appare propizia – conclude la presidente – per richiamare l’attenzione anche sul fatto che, pur contenendo le normative tariffarie per prestazioni giudiziarie una articolazione su valori minimi, medi, massimi, le liquidazioni degli onorari siano sempre più frequentemente ai minimi, quasi che la prestazione resa potesse essere sistematicamente qualificata di minimo pregio. In realtà, essendo i commercialisti da sempre impegnati nel fornire il miglior ausilio all’Autorità Giudiziaria, anche su questo tema si chiede di avviare una concreta e tempestiva
riflessione.”

 

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