LATINA – “Cambiare il racconto delle imprese di questo territorio”. E’ il primo compito che si è dato Fausto Bianchi, neo presidente dell’area territoriale di Latina di Unindustria, anche il primo presidente nato e vissuto a Latina. Incredibile, ma vero. Questa mattina, dopo aver confermato il direttore Andrea Segnanini, Bianchi, che succede a Pierpaolo Pontecorvo, ha tenuto la sua prima conferenza stampa per illustrare le linee programmatiche del mandato iniziato una settimana fa appena e che durerà fino al 2028: “Lo affronto con grande orgoglio e tantissima energia da spendere per un territorio che rappresenta l’eccellenza industriale in molti settori e che va rappresentato e raccontato così come è”.
Al nuovo storytelling sarà di aiuto anche una nuova sede (sarà augurata nei prossimi 18-24 mesi): “Una nuova casa delle imprese, tecnologica, aperta alla città – così la immagina il neo presidente – per favorire lo scambio di idee e progetti e di forme di collaborazione tra piccole, medie e grandi imprese del territorio”.
Tra i primi obiettivi illustrati, il rafforzamento del dialogo e dei rapporti con tutte le istituzioni “in uno spirito di condivisione e di confronto, guardando anche alle altre provincie, in particolare a quella di Frosinone. Vogliamo lavorare su tutte le progettualità che sono sul tavolo in questo momento, dal Centenario al 90° della Provincia di Latina solo per citare, per fornire il nostro contributo, perché è il ruolo che gli industriali devono tornare ad avere sul territorio”.
Alcuni numeri fanno da sfondo all’interrogativo perenne: perché tante occasioni perse? La farmaceutica pontina è la prima in Italia con il 14% del valore totale. Il territorio produce 12,2 miliardi di euro di valore aggiunto, un contributo più elevato rispetto alla media regionale. Il manifatturiero vede la provincia tra i primi territori del Lazio.
Ma c’è anche il grande gap, lo scostamento forte esistente tra domanda e offerta di lavoro che dalla pandemia a oggi si è accresciuto: “Le imprese di questo territorio non trovano i profili altamente specializzati che cercano. Il 47% di queste trova difficile reperire le figure di cui ha bisogno. Una percentuale che nel chimico-farmaceutico arriva oggi al 78%. La differenza si può fare su formazione e lavoro. Con gli Its per la qualificazione delle maestranze, con progetti formativi per il personale e con un progetto ambizioso per l’Università”.
L’idea è di lavorare alla co-progettazione di corsi di laurea con le aziende di successo del territorio. “Su questa sfida impegno il mio mandato”, dice Bianchi.