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LATINA – Rompere il gemellaggio tra la città di Latina e quella brasiliana di Farroupilha, in vigore dal 2009, come atto di protesta per il caso Battisti. A chiederlo è il sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi, che presenterà la proposta nella prima seduta utile del Consiglio comunale, che si insedierà ufficialmente martedì mattina. “Il comportamento messo in atto dallo Stato brasiliano – afferma il sindaco – è inaccettabile e offende il nostro Paese mettendo in discussione il nostro stato di diritto, le nostre regole democratiche e la nostra civiltà. Un atteggiamento da condannare che merita una risposta severa da parte dell’Italia – conclude Di Giorgi – Per questo motivo propongo che Latina rompa il gemellaggio in atto con la città brasiliana di Farroupilha, un’amicizia in campo culturale, economico e sociale che si basa sul reciproco rispetto e sulla condivisione di regole di civiltà che, evidentemente, il Governo del Brasile si permette di non riconoscere all’Italia. Per questo ritengo siano venuti meno i presupposti che avevano portato il Comune di Latina alla stipula del gemellaggio e nel primo Consiglio comunale utile chiederò a maggioranza e opposizione di accogliere la mia proposta di revoca della delibera che aveva formalizzato l’amicizia con Farroupilha. Se avverrà all’unanimità, come mi auguro, la città di Latina potrà aggiungere un atto amministrativo importante e concreto alle parole di condanna espresse dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e da tutte le forze politiche presenti in Parlamento. Battisti si è macchiato di gravi delitti in Italia per i quali è stato riconosciuto colpevole dai nostri tribunali: per questo deve scontare la sua pena nelle carceri italiane. Chiunque metta in atto azioni per evitarne l’estradizione o nascondendo atti di criminalità comune dietro presunti alibi di natura politica, diventa complice”.
Il gemellaggio tra il Comune di Latina e il municipio di Farroupilha, era stato sancito da una delibera comunale del 6 ottobre 2009, approvata all’unanimità dei consiglieri presenti in aula.
