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SERVIZI SOCIALI
Approvata in Regione la proposta dell’assessore Forte

L'assessore regionale Aldo Forte

ROMA – “Oggi compiano un passo importante verso il passaggio da un sistema di beneficenza a una rete sociale di valorizzazione delle professionalità e delle risorse”. Lo ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali e Famiglia, Aldo Forte, a margine della giunta che ha approvato oggi la proposta di legge sui Servizi Sociali.

“La nostra, è una proposta chiara, uscita dalla giunta, sulla quale avremo modo di confrontarci tanto sul territorio con i cittadini e i soggetti interessati, quanto in consiglio. L’obiettivo è approvarla subito dopo l’estate, così da far partire il nuovo sistema già nel 2012”.

Forte, in mattinata durante la presentazione del Piano Famiglia, ha illustrato gli aspetti salienti del provvedimento, che ha definito “lo strumento più innovativo per i servizi sociali che ci sia in questo momento nelle Regioni italiane. È una legge attesa da 16 anni che passa da un sistema di beneficenza a una rete sociale di valorizzazione delle professionalità e delle risorse – ha ribadito – È un nuovo modello organizzativo per erogare gli interventi sociali”.

Nella legge viene disegnato un nuovo ruolo per i distretti sociosanitari fin qui responsabili della gestione delle risorse e dell’attivazione degli interventi. Viene individuato un nuovo Ambito territoriale ottimale (Ato) che coincide territorialmente con l’ambito dell’Asl. “Potremmo parlare – ha sintetizzato Forte – di un Asl del sociale, un soggetto più forte e stabile, in grado di relazionarsi alla pari con l’Asl e capace di garantire l’integrazione tra i servizi sociali e quelli sanitari. Il ruolo dei 55 distretti, dunque, verrà raccolto e rilanciato dai nuovi organismi formati sulla base dell’associazione obbligatoria attraverso convenzioni tra i Comuni dell’Ato. La convenzione darà vita alla Conferenza dei sindaci, il nuovo organismo responsabile della programmazione territoriale. Nascerà dunque l’istituto dell’Oasi (Organismo per le azioni sociali integrate) con il quale si supererà l’eccessiva frammentazione delle programmazioni territoriali. È formato dai Comuni convenzionati dell’Ato che costituiscono un consorzio che gode di personalità giuridica e autonomia patrimoniale”.

“Non saranno dei carrozzoni – ha spiegato ancora Forte – ma dovranno rispondere della loro gestione”. Sono previsti inoltre dei nuovi strumenti di programmazione: la Rete sociale regionale definirà le caratteristiche qualitative e quantitative dei servizi, i criteri di ripartizione delle risorse e le modalità per il coordinamento e l’integrazione dei servizi sociali, sanitari e scolastici. La Rete sociale locale, invece, definirà tra le altre cose gli obiettivi strategici, le priorità e i criteri di ripartizione di spesa”.

C’è anche il Quoziente Lazio, un istituto simile al cosiddetto Quoziente familiare, nella proposta di legge regionale sui Servizi sociali.

“A partire dal prossimo anno – ha spiegato Forte – ricalcoleremo le tariffe degli asili. Poi passeremo alle Residenze sanitarie assistenziali e più avanti, con la collaborazione dell’assessore ai Trasporti Francesco Lollobrigida, vorremmo passare anche alle tariffe del trasporto pubblico locale”.

Il Quoziente Lazio, ha spiegato ancora Forte, “è infatti uno strumento per modulare la compartecipazione alla spesa dei servizi sociali, non solo in funzione della condizione economica, o di quanto si guadagna, ma anche se nel nucleo familiare sono presenti minori a carico, disabili o anziani da accudire”.

La proposta di legge Forte prevede inoltre di introdurre i Voucher di cura, “cioè titoli per l’acquisto di prestazioni sociali nel campo dell’assistenza indiretta ai disabili, dell’affido e del sostegno ai disagiati psichici. Titoli di acquisto con i quali contiamo di passare da un sistema assistenzialistico a un mercato sociale, nel quale ci sia un minimo di concorrenza che porti all’innalzamento della qualità. E nel quale le persone possano avere la possibilità di scegliere quello che secondo loro è il servizio migliore”.

Ci sono inoltre nuovi criteri per i servizi e le strutture sociali: si prevede la definizione delle modalità per l’accreditamento, e non più quindi solo l’autorizzazione delle strutture e dei servizi socio assistenziali. Ci sarà inoltre il cosiddetto ‘Bilancio sociale’: la Giunta regionale presenterà, con cadenza triennale, un bilancio per la valutazione delle politiche e degli interventi messi in campo nel periodo di riferimento. La Regione infine si riserverà la facoltà di esercitare verifiche a campione sugli interventi e sui servizi”.

 

 

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