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TEATRO COMUNALE
Il Pd chiede un urgente convocazione del consiglio comunale

Teatro

LATINA – Urgente la convocazione del Consiglio Comunale, secondo il Pd di Latina che pone l’attenzione sulla notizia secondo la quale il sindaco vorrebbe rinunciare  al Teatro Comunale.

MOSCARDELLI – Il 27 marzo è stata la giornata Mondiale del teatro, i teatri italiani sono stati aperti e in festa. Con tempismo e sensibilità il Sindaco Giovanni Di Giorgi ha approfittato di questa data per comunicare alla città che Latina rinuncerà ad avere il suo Teatro, lo si affiderà a qualche privato attraverso un bando ad evidenza pubblica. Una decisione assurda che non ha precedenti nel nostro Paese come ipotesi gestionale: non si è mai visto, infatti, che un Comune dell’’importanza del nostro, capoluogo di Provincia, seconda città del Lazio, ricorra a imprese private per gestire una struttura che è costata miliardi alla comunità. Si intuisce che il Palazzo della Cultura per l’attuale Amministrazione viene inteso come un peso a causa dell’evidente incapacità di gestirlo e di progettarne il futuro.
La struttura cittadina, unica nel Lazio per dimensioni e potenzialità, potrebbe garantire molti posti di lavoro a famiglie e a giovani, sviluppando un’economia trascurata nel nostro territorio e contribuendo alla costruzione di una identità culturale necessaria alla città. Il licenziamento dei tecnici avvenuto la scorsa settimana è il primo segnale dell’attenzione che in futuro si avrà per i lavoratori del settore. E’ provato che gli investimenti nel settore della cultura incidono in modo decisivo sullo sviluppo economico. Basta consultare le classifiche stilate dal Sole 24 Ore per le città che hanno investito di più nella cultura in Europa negli ultimi 15 anni, comprese le città della grandezza di Latina: sono quelle che hanno sviluppato il maggior reddito pro capite per i propri cittadini, come Bilbao e Weimar.
Latina abbandona così anche l’ultima speranza di primeggiare in questa Regione ad onta delle strutture che ha a disposizione e delle risorse umane incomparabili che dimostra quotidianamente di possedere. Siamo terra di nessuno e aspettiamo di essere gestiti dall’esterno. Lo spettacolo dal vivo dimostra in tutto il mondo e anche in Italia di essere, nonostante la crisi, l’unico settore in crescita.
Prepariamoci a rivivere quanto accade quotidianamente con Acqua Latina e Latina Ambiente anche con la cultura. Attendiamo imprese esterne che vengano a colonizzarci e dimentichiamo le promesse dei paradisi possibili prospettati in campagna elettorale grazie alla filiera di Governo: Latina non intende chiedere il supporto degli enti Provincia e Regione per sostenere il suo progetto culturale, ammesso che ne esista uno. Se cercherà in futuro un supporto dagli Enti lo farà a vantaggio di imprese Private! Attenderemo la nascita di un teatro privato: cosa che il Sindaco, avendo mantenuto per sé la delega alla cultura, dovrebbe sapere essere cosa ben diversa da un teatro Pubblico.
In ogni città Italiana il Teatro Comunale è tra le prime fonti di orgoglio cittadino: a Latina l’orgoglio cederà il passo agli interessi privati.
Mi attendo una pausa d riflessione da parte del Sindaco. E’ urgente la convocazione del Consiglio Comunale per affrontare le questioni inerenti il Teatro e le politiche culturali.

ZULIANI – La scelta di voler dare il teatro in mano ai privati nasconde l’incapacità di questa amministrazione comunale di gestire la cultura a Latina». La consigliera comunale del Partito democratico Nicoletta Zuliani propone un’altra idea sulla governance della cultura in città. «L’Atcl non tiene in considerazione le espressioni locali – suggerisce la Zuliani -. La gestione comunale, invece, dovrebbe tener conto della comunità e mettere in cartello anche le espressioni culturali di qualità del territorio. Basta applicarsi coinvolgendo persone che abbiano a cuore la cultura». Il sindaco Di Giorgi, che ha mantenuto per sé la delega alla cultura, ha dichiarato esplicitamente l’intenzione di mettere tutto in mano ai privati. Ma, in parte, è stato già fatto: con la determinazione n° 21/2012 del  12/03/2012 il Comune ha affidato la gestione dei servizi tecnici delle sale teatrali e delle sale conferenze alla società Elettrotecnica F.lli Marini S.r.l. «Possibile che il sindaco e assessore non sappia come stano le cose?», si interroga la consigliera.  Ma la questione supera i confini della spicciola organizzazione della struttura. Il vero problema è la governance del settore: «L’impressione è che il sindaco voglia liberarsi definitivamente della questione – aggiunge la Zuliani – affidando l’appalto della gestione del teatro ad un esterno. Ma non possiamo lasciare che la cultura sia in mano ai privati i quali, si sa, seguono logiche esclusivamente economiche e non tengono in considerazione elementi culturali e sociali della città; la cultura forma i cittadini e ne è espressione. La politica non può delegare a terzi questa funzione. Evidentemente non c’è nessuno nella quadra di governo di Latina che sia in grado di gestire questo settore. E quindi si preferisce affidarlo a qualcun altro. Preferiscono evitare l’onere perché non lo considerano neanche un onore». Innumerevoli volte la commissione cultura, sollecitata dal Partito democratico, ha cercato di dare apporti al sindaco-assessore alla cultura, ma mai abbiamo avuto riscontro. Sono pochissimi i settori che pagano per l’utilizzo della struttura (scuole di danza; scuole materne, elementari e medie; teatro amatoriale). Con una deroga al regolamento il sindaco cede gratis il teatro a chiunque lo lo richieda a lui personalmente. «Ma le spese le paghiamo tutti noi, poiché l’Iva comunque si deve versare – aggiunge la Zuliani –. Risultato? Poche realtà pagano le sale del teatro: Teatro Ragazzi, Scuole di Danza e Teatro Amatoriale, per citarne alcune». Latina non riesce a trarre beneficio da un bene grande come la nostra Casa della Cultura

 

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