LATINA – Non resta che sperare nel ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Così Antonio Garullo e Mario Ottocento, sposati in Olanda nel 2002, commentano il no alla registrazione dell’atto di matrimonio nel capoluogo. La comunicazione ufficiale dallo stato civile del Comune è arrivata ieri e ribadisce, come nel 2004, che il matrimonio non può essere trascritto perché “contrario all’ordine pubblico”. Non è servito il voto in consiglio comunale di qualche mese fa e il sostegno del sindaco di Latina Di Giorgi, il parere del Ministero dell’Interno è rimasto lo stesso di dieci anni fa. La speranza di Garullo e Ottocento risiedeva nella sentenza di Cassazione che a Grosseto era stata presa a modello per registrare le nozze all’estero di cittadini dello stesso sesso.
Garullo e Ottocento, l’atto di matrimonio non verrà registrato
Il no del Ministero dell'Interno. Il ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo
Di