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Gaeta, il preside del Caboto scrive a Renzi: “20 classi senza aula”

Interventi tampone e un ricorso al Tar compromettono la regolare attività didattica

L'Istituto "Caboto" di Gaeta

L’Istituto “Caboto” di Gaeta

GAETA – L’anno scolastico  è iniziato e nello storico Istituto Nautico Caboto di Gaeta, venti classi sono senza aula. Il dirigente, Salvatore Di Tucci, esasperato, scrive al Presidente del Consiglio e al ministro denunciando l’ennesimo scandalo della scuola pubblica e una situazione che definisce paradossale. Una richiesta di aiuto “per soddisfare adeguatamente le  legittime istanze ed aspirazioni degli studenti ad una regolare attività scolastica”.

Per anni – spiega il dirigente –  “solo interventi tampone con la semplice individuazione di “locali” provvisori dove far svolgere le lezioni. Ultimamente e con la solita strategia dell’ultima ora, la Provincia di Latina con nota del 28 luglio 2014 Prot. 49028 ha indicato, come soluzione, il trasferimento degli alunni del vicino Istituto “Fermi” ad una struttura di sua proprietà ubicata nello stesso Comune di Gaeta in località “Calegna”, per fare “spazio” al “Caboto”. Tale intervento non accettato dal “Fermi” è oggetto di un immediato ricorso al Tar ancora in fase di decisione. Da allora la Provincia di Latina non ha adottato alcun ulteriore provvedimento atto a soddisfare le reali esigenze di questo Istituto, benché abbia avuto contatti in merito anche con il Comune di Gaeta. Il risultato finale é che oggi ancora non ci sono aule disponibili per tutti gli alunni” .

Ricordando che la storia della scuola comincia 160 anni fa e che il Caboto  “ha contribuito per oltre un secolo a formare la “gente di mare” costituendo un centro formativo che ha consentito per decenni, e continua a consentire, sbocchi lavorativi ai giovani diplomati della scuola che hanno un’immediata prospettiva lavorativa (fra l’altro un’altissima percentuale degli Ufficiali della Marina Mercantile Italiana hanno conseguito il diploma presso la scuola) e ha inoltre collaborato da trent’anni con la Direzione Generale per l’Istruzione Tecnica del MIUR”, Di Tucci  spiega che da diversi anni si è registrato un incremento delle iscrizioni e che non sono bastate decine di lettere indirizzate alla Provincia di Latina e al Comune di Gaeta per trovare soluzioni stabili: “Un consono utilizzo delle risorse già presenti sul territorio potrebbe risolvere il problema, è soltanto una questione di volerlo fare. Le aule non mancano sul territorio”, chiosa il  dirigente sottolineando anche che la situazione oggi è esplosiva: “Alunni e genitori sono lì lì per esplodere. Siamo convinti che è un dovere delle Istituzioni costruire i futuri cittadini”.

La lettera aperta

LEGGI LETTERA APERTA AL PRESIDENTE CONSIGLIO DEI MINISTRI E MINISTRO ISTRUZIONE

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