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Saldi al via sabato 3 gennaio, in anticipo di due giorni

Preoccupazione e timori per il previsto calo degli acquisti

saldiLATINA – Saldi anticipati al 3 gennaio per “agganciare” il primo fine settimana utile. E’ quanto deciso dalla Regione Lazio.  «La commissione commercio e attività produttive ha approvato all’unanimità l’anticipo al prossimo 3 gennaio dei saldi, così come proposto dalla giunta regionale». Lo dichiara in una nota Mario Ciarla, presidente della VIII commissione attività produttive e commercio. «In linea con quanto deciso dalla conferenza delle Regioni, il Lazio ha anticipato la data dei saldi invernali dal 5 al 3 gennaio, utilizzando il primo settimana utile di gennaio, così da favorire commercianti e cittadini in un momento di forte contrazione dei consumi e di calo del potere d’acquisto» spiega Ciarla. «I saldi invernali rappresentano un momento molto importante per le famiglie e per i commercianti – conclude – ed è giusto che la Regione Lazio sia vicina ad entrambi in questo momento di profonda crisi economica».

Plaude la Confcommercio: «La commissione commercio ed attività produttive della Regione con l’anticipazione ufficiale dei saldi al 3 gennaio ha risposto positivamente alla nostra sollecitazione, dimostrando attenzione e comprensione per il problema economico generato dal calo dei consumi». afferma in una nota il presidente della Confcommercio Lazio, Rosario Cerra. «Confidiamo che l’inizio delle vendite di fine stagione in quella data – dice Cerra – possa sfruttare al meglio l’onda positiva del weekend, momento prediletto per lo shopping». «Le vendite di Natale, d’altronde – aggiunge Cerra – sono state all’insegna della prudenza e dell’oculatezza da parte dei consumatori, causata dall’incertezza e dalle troppe tasse». «Tutto ciò conferma che bisogna lavorare ancora molto sulla fiducia delle famiglie – conclude Cerra – se vogliamo far ripartire l’economia del territorio».

Avviare da subito ufficialmente la stagione dei saldi, per evitare che, come sta accadendo in queste ore, partano in modo “camuffato” a macchia di leopardo. E’ invece la richiesta di Adusbef e Federconsumatori che, in una nota, invitato le amministrazioni ad anticipare ulteriormente la data del 3 gennaio. “Se fossimo un Paese, non diciamo normale, ma semplicemente razionale potremmo evitare di avere una settimana di ‘limbo’ in cui nessuno compra in attesa della data fatidica”, dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef. E si darebbe più spazio e tempo nei giorni festivi per fare acquisti, nella speranza di risollevare il commercio. Le stime dei consumatori sono infatti di un nuovo calo delle vendite durante il periodo dei saldi, pari a -5,6%.

“Inutile misura” per il Codacons. «Anticipare i saldi invernali al 3 gennaio non influirà in alcun modo sugli acquisti degli italiani per gli sconti di fine stagione». Anzi, le vendite nel periodo di sconti diminuiranno quest’anno dell’8% con una spesa media che non supererà i 184 euro a famiglia. Allo stato attuale – spiega l’associazione in una nota – solo il 35% delle famiglie italiane prevede di fare qualche acquisto durante i saldi, mentre numerosi sono i negozi che già in questi giorni hanno avviato saldi mascherati, attraverso l’invio di messaggi e mail ai consumatori con promozioni personalizzate e sconti praticati direttamente alla clientela.

L’Adiconsum ha intanto elaborato il consueto vademecum per aiutare i consumatori a far valere i propri diritti durante lo shopping: sul cartellino deve esserci il prezzo d’origine non scontato, la percentuale di sconto applicata e il prezzo finale; attenzione agli sconti superiori al 50-60 per cento perché la merce spesso non è proprio nuova; controllare che la merce esposta sia la stessa di quella in vendita all’interno.

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