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accolto il ricorso

Nuova cava di calcare, il Tar dà ragione al Comune di Cori

Il sindaco Tommaso Conti: "Ha vinto Davide contro Golia, noi contro i deturpatori del paesaggio"

CORI – Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio di Roma ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Cori contro la Regione Lazio e la Società Cave Lepine Spa con cui si chiedeva  l’annullamento della determinazione con la quale il Dipartimento Programmazione Economica e Sociale della Pisana aveva autorizzato la ditta ad aprire una nuova cava di calcare nei pressi del Monte Maiurro, a pochi metri da quella attiva di Contrada Perunio e da quella dismessa di Colle Medico. Una vittoria per il sindaco Tommaso Conti che sulla questione, cominciata nel 2008 e impugnata nel 2013, era entrato anche n contrasto con il suo partito.

“Davide sconfigge Golia – commenta Conti – è la vittoria del Comune di Cori contro la burocrazia regionale e i deturpatori del paesaggio, l’ennesima di questa Amministrazione che da 10 anni si batte per la tutela dell’ambiente e del territorio. Il testamento morale per la nuova Amministrazione che verrà”.
Due le principali motivazioni alla base dell’accoglimento dell’impugnativa  – spiegano dal Comune di Cori  – l’ esistenza del vincolo idrogeologico nell’area individuata per l’escavazione, dato che il parere regionale sul vincolo di durata triennale era decaduto per decorso del tempo, ed infondatezza dell’interesse sovracomunale della Regione a rilasciare l’autorizzazione.

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