LATINA – “Latina nel corso degli anni si è stretta attorno al Carnevale. Nel tempo, faticosamente, si è inventato anche un suo simbolo, il Cigno, e poi una sua maschera, Pontinello, addirittura l’assessore al turismo Gianluca Di Cocco, tra lo scetticismo generale, promosse per due anni consecutivi il Carnevale estivo ispirandosi a quello che avveniva in altre località balneari più famose: ebbene tra lo stupore generale quei due eventi ‘fuori stagione’ furono accolti con grande entusiasmo, testimoniati dalla presenza di oltre 20mila persone, chiaramente non tutte del capoluogo. Era un modo per (ri)lanciare anche il turismo lungo Latina Lido.
Nel tempo abbiamo faticosamente cercato di creare un appeal turistico a questa città, dalla monumentalità dell’architettura razionalista a eventi che il calendario ti impone: e il Carnevale era tra questi. Ebbene, oggi cosa fa l’amministrazione Coletta? Boccia (per non dire boicotta, perché questo resta il termine più appropriato quando non si vogliono trovare soluzioni e si disattendono le tradizioni) per due anni di fila una festa calendarizzata (e quindi anche facile da coordinare e pianificare: basta a volte la semplice buona volontà), impedendone la sfilata dei carri, che è il momento di massima esaltazione per grandi e bambini, quindi per famiglie. E sì, perché non basta annunciare che il giorno X ci sarà la festa di Carnevale in piazza, la vera festa come ci insegnano località più famose (dallo sfarzoso Carnevale veneziano a quello più prosaico di Viareggio o a quello più originale di Ivrea) resta la sfilata dei carri allegorici: una città triste, rassegnata e depressa, così come ecco in cosa si è trasformato il Carnevale di Latina, senza carri, senza quel fantasioso caos col traffico impazzito che precedeva la sfilata e la città per un pomeriggio alla mercè di ragazzini entusiasti e di gente che proveniva fuori città per una giornata di sana festa.
Non è un’affermazione grottesca, ma Latina continua a perdere opportunità su opportunità per farsi conoscere al di là della via Appia: prima il Carnevale estivo dileggiato a più riprese da Lbc pur contando il suo successo oggettivo (va ricordato a questi signori amministratori che una città si governa anche andando incontro ai gusti della popolazione, non sp’osando solo gli esclusivi propri) poi l’annullamento per due anni di fila delle sfilate dei carri. Latina non vuole essere trasformata in una città grigia come la sta forgiando Coletta e la sua giunta. Latina merita di risorgere, convogliando persone anche al di fuori della circonvallazione. E l’allegria del Carnevale ne è una chiara occasione, ancora una volta purtroppo disattesa”.