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liberta' di pensiero e parola

Solidarietà dei sindaci pontini a Coletta: “Arginare questa deriva di rancori, ostilità e paure”

Dopo gli insulti sui social seguiti all'appello per la nave Diciotti, in 19 firmano un documento di sostegno

LATINA – Hanno espresso solidarietà al sindaco di Latina Damiano Coletta dopo il dilagare di insulti social seguiti al suo appello, nei giorni drammatici della vicenda che ha riguardato la nave Diciotti, diciannove sindaci della provincia di Latina. La  lettera aperta, rivolta non solo al collega ma a tutti i cittadini, è stata condivisa e firmata da sindaci appartenenti a formazioni politiche di estrazioni diverse, perché di fronte agli odiatori che infestano la rete non devono esserci casacche. Per questo Carla Amici, Annamaria Bilancia, Giancarlo Cardillo, Salvatore De Meo, Luciano De Angelis, Sergio Di Raimo, Antonio Fargiorgio, Domenico Guidi, Carlo Medici, Barbara Petroni, Claudio Sperduti, Gerardo Stefanelli, Paola Villa, Antonio Terra, Giada Gervasi, Nicola Procaccini, Pino Schiboni,  Franco Taddeo e Angelo Pincivero hanno preso carta e penna per dire: “Si può e si deve discutere su questa posizione del sindaco Coletta, perché la discussione ed il mutuo scambio di idee sono la linfa che alimenta la democrazia; quello che non può essere consentito è che venga fatto è il “linciaggio” personale, morale familiare delle persone che quelle idee esprimono – scrivono i sindaci – Noi amministratori del territorio pontino che sottoscriviamo questo appello, conosciamo bene le nostre realtà locali che ancora conservano il ricordo del difficile percorso di integrazione fra gli italiani delle diverse regioni che operarono la bonifica e non ci nascondiamo i malumori, le difficoltà ed il crescente senso di disagio delle nostre comunità di fronte al fenomeno migratorio. Un disagio alimentato da tante diverse cause su tutte, lo diciamo con forza, il progressivo impoverimento di ampie fasce di popolazione e la stucchevolezza di certe parole come accoglienza e integrazione che sono vuote se non accompagnate da interventi concreti. Damiano Coletta per la sua città ha fatto questo: ha riempito di significato le parole “accoglienza” ed “integrazione” ed ha ricordato l’importanza di “costruire” un cantiere di pace”.

“Ecco  – si legge ancora nella nota dei sindaci – noi pensiamo che questa bella immagine del “cantiere”, sinonimo di un’opera da costruire, di un lavoro aperto a diversi contributi richiami anche noi a fare qualcosa, qualcosa di concreto per arginare questa deriva di rancori, ostilità e paure”.
Ma i sindaci vanno oltre la solidarietà istituzionale “per i gravi attacchi subiti”  prendono “formale impegno per promuovere, in accordo con le scuole del territorio, con la stampa locale periodica e con Anci Lazio una campagna di sensibilizzazione sulla necessità di preservare, alla luce del diritto costituzionale alla libertà di pensiero e parola, i “social”, straordinari contenitori di libera espressione dal diventare pulpiti in cui odio e paure ma strumenti di crescita culturale delle nostre comunità”.

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