LATINA – Risanare tendini e articolazioni, soprattutto nei giovani sportivi, utilizzando i fattori di crescita. Ovvero, applicando in questo ambito la scoperta che fece vincere il Nobel alla scienziata italiana Rita Levi Montalcini e al collega Stanley Cohen. E’ quello che si fa in un anonimo ambulatorio al quarto piano dell’ospedale di Latina dove lavorano due medici della Uoc di Ortopedia e Traumatologia, Annarita Piccinato e Roberto Fava, dotati di un ecografo (non esattamente di ultima generazione, ma quanto basta) e di un preparato che si estrae dal sangue del paziente da trattare (e questa è una pratica di ultima generazione). Un’ambulatorio multidisciplinare di cui fa parte essenziale il Centro Trasfusionale diretto da Francesco Equitani che garantisce la tracciabilità della procedura in ogni sua fase, dal prelievo all’infiltrazione, e la conservazione della “pozione magica” in frigoriferi che segnano la temperatura di -70° .
E’ la medicina rigenerativa eseguita solo in pochissime strutture pubbliche del Lazio. Duemila circa i pazienti trattati fino ad oggi al Goretti con risultati incoraggianti che saranno illustrati in un congresso medico in programma il 4 maggio a Sabaudia proposto dalla A.L.O.T.O., l’ Associazione Laziale Ortopedici e Traumatologi del Lazio.
COME FUNZIONA – “Il nostro ambulatorio grazie alla scelta della Asl di Latina, si occupa da 5 anni di utilizzare la terapia infiltrativa mediante i fattori di crescita piastrinici che non sono altro che frammenti di proteine che vengono estratti dalle nostre piastrine e che una volta iniettati nel paziente da cui provengono, consentono la rigenerazione autonoma dei tessuti. Possono essere così trattate patologie tendinee e patologie articolari dove per articolare si intende un artrosi iniziale o una condropatia in fase media o avanzata in soggetti giovani”, spiega la dottoressa Piccinato che sottolinea la parola “giovani”. “L’effetto dei fattori di crescita piastrinici è inversamente proporzionale all’età: più sei giovane, più i fattori di crescita funzionano, più sei in là con gli anni e meno funzionano. Ci consente così di trattare i pazienti giovani e sportivi che iniziano ad avere difficoltà nelle loro attività sia di dolore che di limitazione articolare. Se arrivano da noi al momento giusto sono inquadrati e possono accedere a questo tipo di trattamento, evitando anche l’intervento”.
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TERAPIA BIOLOGICA, DURATA E BENEFICI – Una terapia utilizzata per anca, ginocchio, caviglia, spalle, fino a poco tempo fa di elite, soprattutto per i costi da sostenere, oggi, al Goretti è accessibile con il servizio sanitario. “L’accesso all’ambulatorio è semplice, basta la prescrizione del medico curante con la specifica “fattori di crescita”; si accede quindi alla visita ortopedica – spiega il dottor Roberto Fava – e se il paziente è ritenuto idoneo alla terapia, lo si invia al centro trasfusionale dove si fa il prelievo di sangue. Dal sangue viene poi prodotto il fattore di crescita che viene diviso in tre aliquote che saranno infiltrate, una a settimana, presso il nostro ambulatorio”.
Il beneficio è immediato, e l’effetto dura alcuni anni: “In quanto terapia biologica, l’effetto è destinato ad esaurirsi, in genere nell’arco di 2 anni. Le cellule utilizzate per favorire la guarigione infatti, come tutte le cellule, hanno un loro limite di funzionalità e di azione. Nei soggetti giovani però – aggiunge Fava – abbiamo avuto anche una durata di 4-5 anni”.
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