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smoking Fields

Pontinia, il compost-spazzatura sversato nei campi intorno alla Sep: sequestrata l’azienda

L'inchiesta dell'Antimafia di Roma dopo le analisi dell'Arpa Latina. Aveva ragione il Comitato. Pernarella e Tripodi: "Quantificare i danni"

PONTINIANon era compost ma rifiuto a tutti gli effetti, il prodotto che usciva dal ciclo di lavorazione della Sep di Pontinia, la Società Ecologica Pontina srl che questa mattina è stata sequestrata. Aveva ragione il Comitato di cittadini che si era costituito alcuni anni fa proprio per denunciare sversamenti sospetti e insopportabili miasmi e che aveva ottenuto una prima vittoria con il sequestro disposto nel 2017 dalla Procura di Latina. Quel materiale non era ammendante capace di migliorare la qualità dei terreni, ma veleno, spazzatura triturata, capace di avvelenarli tanto da far chiamare l’inchiesta dell’Antimafia di Roma, “Smokin’ fields”.  Quella sostanza  – è stato spiegato  – fumava nel senso letterale del termine , cioè emetteva fumi, perché continuava a fermentare anche dopo la lavorazione.

Inquinamento ambientale, traffico illecito di rifiuti  e discariche abusive i reati contestati che, con la nuova normativa sugli ecoreati, possono significare guai seri al termine di un processo. Sono stati i carabinieri forestali del Nipaf e gli agenti della Polizia stradale ad apporre i sigilli all’impianto pontino, sulla base di  indagini  avviate nel 2014. L’inchiesta affidata ai pm Alberto Galanti e Rosalia Affinito e coordinata dal procuratore aggiunto Michele Prestipino ha coinvolto anche la Capitale, Napoli e la provincia di Frosinone. L’ordinanza del Tribunale di Roma ha disposto 18 sequestri preventivi, 6 perquisizioni domiciliari e 6 perquisizioni locali.   Le attività illecite si sono svolte in maniera continuativa e organizzata – hanno spiegato gli inquirenti –  tra il 2014 e il 2018 gestendo abusivamente ingenti quantitativi:  oltre i 57 milioni di tonnellate.

LA POLITICA – “Sono anni che grazie all’aiuto dei cittadini e dei loro comitati ci occupiamo di queste aziende che da decenni, in particolare la Sep di Pontinia, rendono la vita impossibile e la salute dei residenti precaria: troppe le quotidiane segnalazioni su scarichi di compost maleodorante nei terreni adiacenti abitazioni, campi agricoli e allevamenti per poter fare finta di niente – dice la consigliera pentastellata di Terracina Gaia Pernarella –  Quella di oggi rappresenta un’ulteriore significativa vittoria di una battaglia che proseguiremo in ogni modo contro un sistema che fino a oggi ha agito quasi senza colpo ferire. Auspichiamo ora che sia prontamente quantificato il danno reale prodotto alla salute dei cittadini e ai terreni dove quel materiale tossico è stato sparso, e che le sanzioni nei confronti degli autori siano esemplari”.

Per il deputato pentastellato di Formia Raffaele Trano: “Ecomafie traffico illecito di rifiuti e corruzione, come si evince anche da altri procedimenti in corso, sono realtà che molti politici e cittadini ancora oggi preferiscono non vedere. Mi auguro che queste operazioni portino consiglio a chi detiene la funzione di indirizzo e controllo nell’esecuzione degli appalti in ogni fase del ciclo rifiuti”.

Se la prende con il presidente Zingaretti, Angelo Tripodi, capogruppo pontino della Lega, autore di interrogazioni sulla Sep di Pontinia che aveva richiesto un’audizione nella commissione competente: ”Nonostante le rilevazioni dell’Arpa, le denunce dei comitati e dei cittadini – sottolinea Tripodi – la direzione regionale aveva autorizzato con una determina l’incremento del quantitativo giornaliero di rifiuti non pericolosi da 200 a 250 tonnellate. Tripodi ringrazia il procuratore facente funzioni di Roma Michele Prestipino, la Polizia, l’Arma e l’Arpa Lazio: ”Finalmente i cittadini possono tornare a vivere senza i miasmi, ma bisogna fare chiarezza sul rischio che, tramite le falde acquifere, questo materiale possa aver inquinato le coltivazioni”.

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