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il percorso naturalistico

Il Sentiero della legalità sul Promontorio del Circeo

Il Parco ripercorre la storia degli abusi a Quarto Caldo dove vuole l'opera-simbolo

SAN FELICE CIRCEO – Un sentiero naturalistico nell’area del Promontorio del Circeo in cui erano state realizzate villette a schiera abusive, una vicenda durata decenni per quello che è stato di fatto uno dei primi ecomostri italiani. “Il Sentiero della legalità, snodandosi tra le bellezze naturalistiche e paesaggistiche, racconterà e terrà per sempre viva la memoria sulla storia del tentativo del cosiddetto “Sacco” del Promontorio più famoso d’Italia”, sottolinea il direttore Paolo Cassola che con la  determina n.234 del 31/12/2019 ha impegnato 40mila euro per la realizzazione del percorso a Quarto Caldo.

LA STORIA – Tutto nasce da una licenza edilizia del 1973 rilasciata dal Comune di San Felice Circeo, che dà il via a questa grande e abusiva edificazione (100mila metri cubi su 3 ettari in una zona di grande pregio naturalistico) su un’area già all’interno del Parco nazionale – ricordano dall’Ente – . Da quel momento tra edificazioni e denunce iniziò un lungo iter giudiziario e amministrativo durato decenni che tentava di salvare i rustici realizzati e di completare la lottizzazione avviata. La vicenda giudiziaria fortunatamente ha poi visto una positiva conclusione a favore dei ricorrenti Ente Parco e Comune di San felice Circeo che dal 1976, annullando le licenze edilizie e dando priorità all’azione di abbattimento, affermò con le sue successive amministrazioni, una precisa volontà edilizia di doveroso contrasto al fenomeno dell’abusivismo edilizio soprattutto all’interno del Parco.

“Un risultato raggiunto – sottolinea l’Ente Parco –  grazie anche, e sarà doveroso ricordali, ad alcuni protagonisti positivi di quella vicenda, tra i quali il giudice Luciano Infelisi ed il giornalista Antonio Cederna, accanto alle associazioni ambientaliste e non solo”.

L’obiettivo principale del “Sentiero naturalistico della legalità di Quarto Caldo” è “favorire una riflessione culturale e pedagogica sui concetti di cittadinanza attiva, giustizia e responsabilità individuale, acquisendo consapevolezza su come promuovere cambiamenti sociali attraverso azioni”.

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