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Un’immersione subacquea virtuale: la novità al Museo del Mare e della Costa di Sabaudia

Giulia Sirgiovanni (Pangea): "Grazie ai visori si possono vedere le profondità senza nemmeno bagnarsi i piedi"

SABAUDIA – Fare un’immersione subacquea senza nemmeno bagnarsi i piedi. E’ quanto propone da quest’anno il Museo del Mare e della Costa Marcello Zei di Sabaudia, un’esperienza di realtà virtuale che consente di vedere da vicino, avendo la sensazione di poterla toccare, la vita sotto la superficie marina. Per tre minuti e mezzo circa, grazie alla tecnologia, ci si trova nelle profondità del mare, restando però su una sedia.

“I visori  – spiega Giulia Sirgiovanni, vicepresidente dell’Istituto Pangea onlus – sono la novità del nostro piccolo museo. Abbiamo pensato che per un posto come questo, sarebbe stato l’ideale, con un sub come compagno di viaggio e il rumore dell’erogatore d’aria. Nient’altro. Si vedono barracuda, ma anche piccole occhiate, pavonie e un po’ di prateria di Posidonia. Speriamo che sia un modo per far conoscere meglio l’ambiente marino e poi, con l’occasione, conoscere meglio anche il resto del museo che ha tante cose da presentare. Se si segue il giallo ci sarà da divertirsi e la possibilità di mettersi alla prova su tutti gli aspetti del mare e della costa”.

La sede espositiva fu allestita nel 1992 dal paleontologo Marcello Zei, allievo di Alberto Carlo Blanc, che ne fu anche il primo direttore. Qui,  tra reperti delle glaciazioni e dei periodi interglaciali, tra selci e ossidiane, testimonianze dei primi commerci marini o di quello del sale estratto dalle acque del Lago di Caprolace, si ha l’occasione di toccare con mano uno squaletto e la sua pelle ruvida, vedere alcuni abitanti dei nostri mari o paragonare i denti della bocca di uno squalo a quelli di un esemplare vissuto qualche milione di anni fa. Sempre in giallo, è l’invito a conoscere e a riconoscere i pezzi della collezione di conchiglie, e imparare magari, che il buco perfettamente tondo che usiamo per infilare collanine al mare, è la prova di un “omicidio”: “Il segno chiaro di una predazione  – racconta Giulia – Un mollusco predatore che, impiegando ore, perfora con una sostanza corrosiva il guscio e poi da lì, risucchia la sua preda”, aggiunge la biologa.

Il museo che si trova in Piazza Moravia ed è ora gestito dall’Istituto Pangea, è  stato riaperto grazie al ritorno in zona gialla.

INFO – Dal martedì al venerdì nei seguenti orari 10.00 -12.00 / 15.30 -17.30 (entrata libera compatibile con le modalità di fruizione che permettano il rispetto delle regole di distanziamento), il sabato dalle 14.30 alle 18.30 e la domenica dalle 9.30 alle 13.30 con prenotazione 24 ore prima attraverso un messaggio sull’account Messenger associato alla pagina FB Museo Civico del Mare e della Costa “Marcello Zei” o chiamando il numero 0773 514263 oppure mandando una mail a museomarecosta@comune.sabaudia.latina.it entro le ore 12.00 del venerdì precedente.

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