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da h24 a h12

Al Goretti di Latina chiusa di notte l’Interventistica: gli ictus dopo le 20 andranno al San Camillo

La decisione obbligata di fronte alla carenza di personale medico. Si punta a riaprire il 10 settembre

LATINAResterà chiusa di notte, almeno fino al 10 settembre, la radiologia interventistica dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, eccellenza della sanità pontina alle prese oggi con una drammatica carenza di medici come molte altre strutture. La decisione di ridurre il servizio è apparsa obbligata al direttore della Uoc di Radiologia, Cesare Ambrogi dopo l’addio del dottor Aldelchi Saltarelli, oggi direttore della UOC Radiologia Diagnostica ed Interventistica dell’ Ospedale Regina Apostolorum di Albano Laziale,  e dopo il passaggio a responsabile della Radiologia di Pronto Soccorso del medico interventista Ermanno Notarianni, due dei massimi esperti del reparto. A questo si aggiunge una maternità e pensionamenti pregressi. Restano così in servizio, a coprire i turni, soltanto quattro medici con le conseguenze che si sono palesate in questi giorni. “Non potevamo fare altro, anzi doveva essere h 6 con operatività solo nel turno della mattina, ma due medici si sono tagliati le ferie e siamo riusciti a organizzare il servizio almeno per le 12 ore diurne –  spiega il primario – I radiologi sono ormai merce rara e senza riconoscere incentivi a chi si rende disponibile a fare guardie e turni suppletivi, non ne verremo fuori. Pensi che una reperibilità di 12 ore viene pagata a un medico del mio reparto 24 euro”.

ICTUS E ANEURISMI – Per spiegare il rilievo del servizio di radiologia interventistica è necessario dire che si tratta degli esperti che si occupano delle disostruzioni dei vasi in caso di ictus, ma anche di altri trattamenti, come emorragie interne che non richiedano l’intervento della chirurgia vascolare (causate per esempio da incidenti stradali, cadute o altri traumi); e di radiologia interventistica sono anche i drenaggi addominali e toracici e le disostruzioni biliari e renali. Un servizio aperto in genere h 24 proprio perché strategico nella cura dell’ictus e dell’aneurisma cerebrale. E qui sta anche il rischio di quello che è di fatto un oggettivo e sia pure transitorio depotenziamento.

DI NOTTE SI ANDRA’ AL SAN CAMILLO – Per tutta questa sfera di patologie o eventi, durante la notte, il Goretti  dovrà fare riferimento al suo Hub, ovvero al San Camillo-Forlanini di Roma che è stato allertato. Il risultato pratico? Chi arriva in ospedale a Latina dopo le 20 (ma di fatto già dalle 19), non resterà senza assistenza, ma sarà trasferito nella Capitale. “Con il turno h12 garantiamo il 75% degli interventi”,  spiega Ambrogi.

IL RECLUTAMENTO – La Asl di Latina ha già indetto una manifestazione di interesse per il reclutamento di nuovo personale che, vista la buona fama della struttura non ha tardato a trovare riscontro con tre medici interessati a trasferirsi al Goretti. Ma comunque il nuovo personale non potrà arrivare prima di settembre e nel frattempo non resta che confidare nella statistica, dal momento che fino ad oggi il maggior numero di pazienti colpiti da ictus si è presentato in ospedale durante il giorno.

Un inciampo che avviene  in un momento in cui tutti i parametri che riguardano il trattamento dell’ictus nelle strutture pontine sono in miglioramento:  la mortalità a 30 giorni nella Asl di Latina si è ridotta in un anno di 3 punti; sono migliorati i tempi di avvio dell’intervento (che sono oggetto di monitoraggio quotidiano e di confronto con altri ospedali e società scientifiche, in dialogo e collaborazione con il San Camillo). Migliorate anche le tempistiche di esecuzione dei trattamenti sia con trombolisi che con trombectomia. “Eseguiamo 100  trombectomie l’anno, i numeri sono molto alti considerato che il Goretti non è hub, ma spoke, e i risultati sono in linea con quelli delle altre strutture italiane. Questa è la cosa più importante”.

Della nuova organizzazione non risentirà solo il Goretti, ma anche il Fiorini e il Dono Svizzero . Infatti, il PDTA (piano diagnostico terapeutico assistenziale) della ASL Latina sull’ictus pubblicato a febbraio 2022, ha ridefinito la rete provinciale dell’ictus con gli ospedali di Terracina e Formia nei quali si somministra la trombolisi mentre i pazienti che necessitano di trombectomia meccanica vengono trasferiti al Santa Maria Goretti dove vengono trattati e successivamente ricoverati  nella Medicina d’urgenza diretta dal dottor Massimo Aiuti. Anche per questi pazienti, di notte, per ora, si apre la via di Roma.

“Puntiamo a riaprire tutto per il 10 settembre”, dice Ambrogi.

 

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