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sanità

Medici di emergenza e area medica, la Asl di Latina riapre i termini per l’assunzione di 23 unità

Il DSA Sergio Parrocchia: "Confidiamo di poter cogliere al massimo i benefici degli incentivi approvati dalla Regione Lazio"

LATINA – La Regione ha autorizzato, tra aprile e luglio, l’assunzione di 300 nuovi medici in tutto il Lazio e di questi 200 di pronto soccorso. In particolare per la Asl Latina sono state autorizzate 23 nuove assunzioni che, nell’augurata ipotesi che vadano in porto, si spalmeranno su tutti gli ospedali: il Goretti a Latina, il Fiorini a Terracina, il San Giovanni di Dio a Fondi e il Dono Svizzero a Formia. Si tratta certamente di un punto di partenza anche se è oggettivo che, tra l’autorizzare, e il riuscire realmente a trovare professionisti di pronto soccorso e area medica, c’è di mezzo lo stato della sanità pubblica e i gravi errori di sistema che la affliggono.

Non è un segreto per nessuno la sete di camici bianchi di cui soffre la Asl di Latina che, nei giorni scorsi (precisamente il 2 agosto) ha riaperto i termini per il concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura, a tempo pieno e indeterminato, dei 23 posti di Dirigente Medico in Medicina D’emergenza – Urgenza, Area Medica e Delle Specialità Mediche stabilendo che il termine ultimo per candidarsi è il 31 agosto 2023. I candidati che avevano già presentato domanda prima della riapertura dei termini sono in tutto nove (9)  sui ventitrè (23) ricercati e comunque non sufficienti a coprire la dotazione organica.

“Abbiamo riaperto i termini  del concorso – spiega il direttore sanitario aziendale Sergio Parrocchia – dopo le novità previste dal cosiddetto Decreto Bollette, che ha previsto l’assunzione anche dei non specializzati che abbiano almeno tre anni di esperienza nell’emergenza (leggasi operatori del 118 o della continuità assistenziale solo per fare degli esempi, ndr). Confidiamo con questa procedura di avere più adesioni – aggiunge il DSA della Asl di Latina – e di poter cogliere al massimo anche i benefici del nuovo provvedimento che riguarda gli incentivi deliberati dalla Regione Lazio per i medici di Pronto Soccorso”.

GLI INCENTIVI – La speranza dunque è riposta nell’allargamento della platea candidabile e negli incentivi. Per questi ultimi, “in seguito di un accordo con i sindacati, al personale medico delle aziende del Servizio sanitario regionale è corrisposto un compenso di cento (100) euro l’ora, in deroga alle tariffe previste dalla contrattazione nazionale, per le prestazioni aggiuntive effettuate presso i pronto soccorso – spiegano dalla Regione Lazio –  Inoltre, sempre in base all’accordo, ulteriori risorse regionali aggiuntive vanno a remunerare il servizio prestato nei pronto soccorso dal personale stabilmente assegnato, come riconoscimento della gravosità e complessità dell’attività svolta. In particolare, si parte da 340 euro lordi in più per 65 ore mensili, di cui almeno un turno notturno e/o festivo, per arrivare fino a 1.040 euro per 150 ore, comprensive di 5 turni notturni e/o festivi. La corresponsione di risorse aggiuntive garantisce la continuità del servizio pubblico essenziale, con l’obiettivo di fronteggiare la carenza di personale medico nei pronto soccorso, anche per non incorrere nella “ghigliottina” dei “medici a gettone”.

Per dovere di cronaca riportiamo che la Regione Lazio , in una nota rilasciata nelle scorse ore, parla di un’autorizzazione per Latina di 33 medici indicando come destinazione il solo Dono Svizzero.”In particolare – vi si legge – le autorizzazioni comportano che ben duecento medici andranno a rafforzare i pronto soccorso del Lazio, tra cui anche le Aziende sanitarie locali Roma 3 (12), Roma 4 (15) e Latina (33) in riferimento agli ospedali G.B Grassi di Ostia, San Paolo di Civitavecchia e Dono Svizzero di Formia”.

 

 

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