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dopo l'incendio

Porto del Circeo, barriere oleoassorbenti e un piano per rimuovere i tre relitti

La Guardia Costiera presidia l'approdo. Interdetti molo n.1 e il molo in cemento

SAN FELICE CIRCEO –  Proseguono al porto del Circeo le indagini sull’incendio che sabato sera ha distrutto tre yacht, mentre vanno avanti  le attività necessarie a tutelare l’ambiente marino, avviate dopo la fase emergenziale, con l’attivazione delle procedure previste dal Piano Operativo Locale Antinquinamento della Capitaneria di porto di Gaeta anche con l’utilizzo di panne oleoassorbenti.
Nel frattempo i proprietari delle tre imbarcazioni sono stati diffidati a rimuovere rapidamente i relitti ormai affondati nell’area portuale.

Le barriere di contenimento del gasolio e degli altri inquinanti, già messe in acqua nella giornata di domenica nel tentativo di confinare i residui della combustione e i materiali che inevitabilmente con il rogo sono dispersi sopra e sotto la superficie del mare, sono visibili nella parte orientale dell’approdo. La Guardia Costiera con il supporto dell’Ente Parco Nazionale del Circeo, e sotto il coordinamento dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Terracina ha poi posizionato altre panne intorno ai relitti delle tre imbarcazioni che si trovano in punti diversi. Lo yacht in alluminio, l’unico parzialmente ancora visibile,  è affondato nel suo posto d’ormeggio, il pontile galleggiante numero uno  (interdetto con ordinanza 4/2024 per una lunghezza di 45 metri dalla testata); mentre le altre due imbarcazioni sono  affondate davanti al molo di sottoflutto –  che sempre con Ordinanza n. 4/2024 stato è interdetto al traffico veicolare e pedonale, così come parte dello specchio acqueo antistante, proprio a causa della presenza delle carcasse.
L’area è controllata dalla Guardia Costiera con personale a terra e con l’impiego della Motovedetta CP736.

UN PIANO DI RIMOZIONE DEI RELITTI – “E’ in corso – si legge in  una nota dell’Ufficio Circondariale Marittimo –  da parte dei soggetti diffidati, la stesura di un piano di rimozione delle unità sinistrate, che avrà luogo con l’impiego di maestranze specializzate ed operatori subacquei. Inoltre verrà svolta a stretto giro l’attività di bonifica del tratto di molo di sottoflutto interessato da residui dell’incendio depositati a ciglio banchina”.
IL BATTELLO SPAZZAMARE – L’Ente Parco Nazionale del Circeo, sotto il coordinamento della Guardia Costiera, ha programmato una campagna di monitoraggio sugli specchi acquei portuali ed anche nelle acque limitrofe al porto, dove con l’impiego del battello spazzamare del Parco saranno rimossi eventuali rifiuti solidi.

Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica e mirano a stabilire le cause del poderoso rogo e le relative responsabilità.

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