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Banca d’Italia e Garage Ruspi, critiche dall’opposizione: “Il Comune compra e riqualifica, poi affitta a terzi”

Le reazioni alla notizia dell'accordo con l'università anche dall'ex assessore Guercio

LATINA –   Dopo la notizia diffusa dall’amministrazione comunale di Latina che gli edifici ex Banca d’Italia ed ex Garage Ruspi saranno dati in locazione all’università critiche si levano dalle forze di opposizione.

Dopo aver rimarcato che è stato bypassato completamente il dibattito in consiglio comunale per una scelta da considerare strategica, Dario Bellini capogruppo di Latina Bene Comune  afferma che così “Latina non avrà mai un museo del ‘900 dedicato all’arte e all’architettura”. “Il progetto del Prof. Cupelloni grazie al quale Latina ha ottenuto un finanziamento dello Stato per oltre 2 milioni di euro, dopo anni di lavori, non vedrà mai la luce – sottolinea – È carta straccia. Proprio sul nascere viene tradita la funzione “espositiva per l’arte e l’architettura” pensata per quel luogo e per Latina. Troppo complesso aspirare a tanto, molto più comodo trasformarsi in affittacamere e dare ad altri o meglio a nessuno la fondamentale funzione di contenitore e veicolo culturale di una comunità intera come quella di Latina. Di più, apprendiamo sui giornali che un ristrettissimo numero di persone ha deciso che ex Ruspi ed ex Banca d’Italia vengano dati per 30 anni all’Università La Sapienza che, con tutto il rispetto, farà il suo mestiere, l’Università, non certo la cultura per un’intera, assetata comunità”.

Anche il Pd critica la scelta della giunta Celentano: “Due immobili storici della nostra città verranno sottratti all’uso collettivo e destinati a un soggetto terzo”, sottolinea  Valeria Campagna, capogruppo del PD Latina, in una nota. pur condividendo gli investimenti nell’università – spiega – credo che questa concessione sia un grave errore. Un comune dovrebbe offrire servizi alla cittadinanza e non comportarsi da affittacamere”. Ricorda poi che la ex Banca D’Italia è costata al Comune 3 milioni di euro, e che risorse pubbliche sono state utilizzate anche per l’ex Ruspi: “Proprio perché acquistati con i soldi dei contribuenti, sarebbe stato più giusto immaginarne un utilizzo per tutte e tutti. Per la collettività tutta e non solo per una parte di essa”, conclude Campagna.

“L’amministrazione, che dovrebbe recuperare la capacità di ascoltare e saper cogliere anche dall’opposizione suggerimenti o idee nell’interesse della comunità, preferisce arroccarsi e fare scelte per i prossimi 30 anni in totale solitudine – dice il Pd – Da quanto emerso all’ex Banca d’Italia, infatti, mettono un po’ tutto: aule universitarie e laboratori di ricerca, ma anche uffici comunali. Insomma, poche idee confuse, messe lì tanto per dire qualcosa. Sull’ex garage Ruspi ancora più incertezza: si accenna vagamente a qualcosa collegato con i giovani, esterno all’università ma in accordo con essa. Va sottolineato poi come nelle parole della sindaca e dell’assessora Nasti vengano più volte menzionati i giovani come soggetti interessati di questa scelta “rivoluzionaria”. Peccato che i giovani non siano stati minimamente interpellati in questo processo decisionale. La sindaca Celentano sa cosa vogliono i giovani? Quali sono le loro necessità? La sindaca ha mai pensato di ascoltarli prima di prendere questa decisione? Siamo davanti ad un’amministrazione senza visione, che preferisce svendere i propri immobili storici, patrimonio della collettività, piuttosto che domandarsi quale utilizzo farne. Ci domandiamo quindi cosa possa esserci di rivoluzionario nel percorso della giunta; d’altronde la Celentano ci sta abituando, poco a poco, a delle politiche amministrative innovative, come l’anacronistica riapertura della piazza al traffico. Stupisce dunque l’assenza da parte dell’ente di qualsivoglia accenno di coinvolgimento della comunità locale. In questi mesi sui due immobili, e sul ruspi in particolare, sono intervenuti architetti, urbanisti, ma anche associazioni ed operatori culturali che da anni soffrono la mancanza di spazi pubblici nella nostra città: nessuno di loro è stato ascoltato. Colpisce questa cesura con pezzi di città, colpisce la miopia e la sciatteria politica ed istituzionale della maggioranza ed ancor di più l’abuso del linguaggio da parte della sindaca che parla di eventi storici. E poi, come si inseriscono queste due scelte nella politica di (ri)progettazione del centro storico? Ma questa maggioranza ha un’idea? A noi sembra sempre di più una somma maldestra di parti che si susseguono in un esercizio di retorica pervasivo e quotidiano. Inoltre, il concetto di base che contestiamo è soprattutto l’uso precipitoso di spazi pubblici strategici per la città, bloccandoli sulla sola destinazione universitaria. In Consiglio Comunale e nella Città proveremo a sollecitare un confronto che generi scelte di qualità e lungimiranti per Latina”.

Ma gli attacchi non arrivano solo dal centrosinistra. L’ex assessore all’ambiente della giunta Zaccheo Maurizio Guercio, definisce “’infelice l’ idea della sindaca Celentano e della sua giunta, di concedere l’ex garage Ruspi all’università”, ma crede nel domani e lancia un’idea quella di “un nuovo polo culturale della città e del territorio…. nel  lotto urbano posto tra via Emanuele Filiberto, via Cavalieri di Vittorio Veneto, via Augusto Murri, via Cesare Battisti e largo Giovanni XXIII”. “I volumi architettonici esistenti  – scrive – con relative funzioni da assegnare, esclusa “La Casa dell’Architettura” sono: “GARAGE D’ARTE CONTEMPORANEA” nel riqualificato spazio architettonico dell’ex garage Ruspi (edificio di fondazione 1935) di proprietà comunale. “LA CASA DELL’ARCHITETTURA” con sede nell’ex “casa dei Cursori” (edificio di fondazione 1929), dichiarato dal MIBACT di interesse storico-artistico di proprietà demaniale”, sottolinea Guercio. ” Il triangolo di arte, storia e conoscenza, sarà anche un giardino, una “biblioteca arborea” delle principali essenze “storiche” del territorio. Il nuovo polo culturale della città e del territorio, è un processo ineludibile per comprendere tutto il nostro passato e “produrre” conoscenza del futuro. Quelli descritti, sono spazi architettonici ed urbani che meritano di “essere realizzati e animati” secondo un preciso e programmato disegno di sviluppo culturale, unitariamente al progetto “LATINA CITTÀ GIARDINO”, riscrittura di un nuovo Piano urbanistico di assetto della città e del suo territorio”.

 

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