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ENOLOGO GIUSTIZIATO A ITRI
Indagini in ambiente di lavoro. Sei mesi fa danni all’auto

L'auto dell'enologo è stata data alle fiamme con il corpo all'interno (foto repubblica.it)

L’auto dell’enologo è stata data alle fiamme con il corpo all’interno (foto repubblica.it)

LATINA – A ventiquattr’ore ore dall’omicidio di Ulrico Cappia, l’enologo romano trovato ucciso con un colpo di pistola alla nuca nella campagne dell’azienda agricola Schettino a Itri, la vicenda resta avvolta nel mistero. I carabinieri del Reparto Operativo di Latina scavano nella vita del professionista di 57 anni che lavorava per l’azienda Monti Cecubi e che mercoledì sera dopo aver terminato il suo lavoro è stato freddato e poi dato alle fiamme nella sua auto. L’assassino lo deve aver raggiunto, costretto a inoltrarsi nelle campagne e poi giustiziato. L’assassino sarebbe fuggito a piedi nella zona che impervia che evidentemente conosceva alla perfezione

I militari hanno trovato sul luogo del delitto, in località Porcignano, i bossoli di pistola di medio calibro proprio accanto alla carcassa dell’auto distrutta dalle fiamme. Le indagini si sono concentrate sull’ambiente professionale. Cappia era il responsabile dell’azienda vinicola Schettino, e oltre ad occuparsi della qualità del vino prodotto, si occupava anche della gestione del personale, delle assunzioni di stagionali o di eventuali licenziamenti. Una responsabilità che gli aveva creato già problemi in precedenza. sei mesi fa la sua auto lasciata parcheggiata all’interno dell’azienda agricola era stata vandalizzata: danni alla carrozzeria, all’interno e alle gomme.

I carabinieri hanno già ascoltato diverse persone ma nessuna di queste risulta formalmente indagata. Si cerca anche nella vita privata della vittima di cui poco si sa.

I resti del corpo carbonizzato dell’enolgo, trasferiti all’obitorio di Latina, saranno ora sottoposti agli esami necrosopici affidati al medico legale, Gianluca Marella.

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