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Commissione Lavori Pubblici a Latina, nulla di fatto

Pd denuncia: "Maggioranza irresponsabile e prigioniera delle beghe interne"

Aula-consiliare-1LATINA – Il regolamento per lo scomputo degli oneri di urbanizzazione consente a chi costruisce abitazioni di realizzare direttamente le opere di urbanizzazione primaria nei dintorni della nuova costruzione anziché pagare gli oneri di urbanizzazione al Comune. Quanto previsto dal regolamento è importante tanto che a consiliatura appena avviata Michele Nasso, allora presidente della commissione Lavori Pubblici, diede mandato agli uffici di apportare alcune modifiche al regolamento al fine di migliorarne l’applicazione. «Oggi, dopo due anni e mezzo, partecipiamo all’ennesima riunione risoltasi in un nulla di fatto, ovvero con la maggioranza che ha chiesto un rinvio del voto». Omar Sarubbo, Fabrizio Mattioli ed Enzo De Amicis denunciano così l’ennesima occasione persa nella seduta della commissione Lavori Pubblici tenuta oggi, «una seduta – affermano i tre consiglieri del Partito democratico – in cui sono emerse chiare le divisioni all’interno del centrodestra, durata ore, parsa a tratti surreale e in cui gli esponenti della maggioranza si sono contraddetti l’un l’altro in continuazione, tanto da chiedere al termine dei lavori l’ennesimo rinvio del voto».

Oggetto del contendere è una proposta del Pd avanzata da tempo e attraverso la quale si chiede una cosa chiara e di interesse generale: «Se un costruttore realizza l’opera in un determinato quartiere o borgo – spiega Sarubbo – le opere che vengono realizzate a scomputo degli oneri di urbanizzazione devono essere realizzate in quel quartiere o comunque all’interno del piano particolareggiato che lo contiene. In sostanza – aggiunge il consigliere per semplificare il concetto – chiediamo che chi costruisce una palazzina a Borgo Santa Maria, tanto per fare un esempio, realizzi le opere a scomputo in quel borgo evitando, come successo in passato, che interi quartieri rimangano sprovvisti di strade, fognature etc.».

Su questo punto il consigliere Furlanetto si è detto d’accordo con il Pd mentre il consigliere Patarini contrario. Lucantonio ha chiesto tempo per approfondire la materia mentre Bruni ha tentato invano di proporre una mediazione ai colleghi di maggioranza. Anche al neo subentrato Coluzzi la proposta del Pd è apparsa sensata. Fatto sta che la maggioranza ha chiesto una sospensione della seduta per un chiarimento interno e alla ripresa dei lavori, una volta formulate dal Pd le proprie dichiarazioni di voto, il presidente di turno Anzalone ha chiesto il rinvio del voto alla prossima settimana per approfondire ulteriormente alcuni aspetti della vicenda.

«Tutto può sembrare normale dialettica politica se non fosse che questo punto – sottolinea Sarubbo – è all’ordine del giorno dall’agosto 2011. Due anni e mezzo e la maggioranza ancora non ha trovato la quadratura del cerchio. Che senso ha avuto approvare i piani particolareggiati con tanta fretta se poi i regolamenti conseguenti non hanno come obiettivo quello di rispettarli?» si chiede il consigliere.

«Questa maggioranza ci ha abituato all’irresponsabilità cronica, ma su questa vicenda – concludono i tre democratici – si è toccato il fondo. Non ci resta che attendere che questa compagine litigiosa risolva le proprie beghe interne e torni ad occuparsi una buona volta del bene comune».

 

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