LATINA – La variante Malvaso non poteva essere approvata dalla giunta comunale di Latina, ma doveva seguire l’iter più lungo di garanzia, quello previsto per le modifiche sostanziali, e dunque passare al vaglio del Consiglio comunale di Latina. E’ il parere verso il quale sono orientati i tecnici della Regione Lazio che stanno analizzando il caso e che ieri sono stati ascoltati dal sostituto procuratore Gregorio Capasso titolare dell’inchiesta sul piano particolareggiato di Borgo Piave.
Vagliati i documenti messi a disposizione del Comune (che ha chiesto un parere alla Regione dopo il sequestro del cantiere della Piave Costruzioni e la dura ordinanza del giudice Mara Mattioli che censura l’iter seguito, il calcolo dell volumetrie la concessione edilizia alla ditta del consigliere di Forza Italia Vincenzo Malvaso) si apprende che la Regione andrà a fondo sulla questione potendo anche attivare i poteri sostitutivi nei confronti del Comune. Per il caso sono indagati il sindaco e l’intera giunta comunale nella sua composizione e al momento dell’approvazione della Variante di Borgo Piave e cinque tra funzionari comunali e tecnici che hanno firmato il progetto.