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l'inchiesta

Don’t Touch, giudizio immediato per i 20 in carcere

La richiesta del pm Luigia Spinelli al gip Cario. Decisione a breve

Luigia Spinelli

Luigia Spinelli

LATINA – L’inchiesta Don’t Touch potrebbe approdare al processo molto presto. Il pm Luigia Spinelli ha infatti chiesto il giudizio immediato per gli indagati, 20 persone accusate di aver formato una pericolosa organizzazione criminale capeggiata da Costantino Di Silvio detto Cha Cha che ha spadroneggiato a Latina per anni con reati che vanno dall’usura all’estorsione, spaccio di droga, detenzione di armi illegali anche da guerra,  capace di reinvestire in attività lecite i profitti derivanti da reati utilizzando anche una rete di prestanome.  La richiesta è stata trasmessa alla cancelleria del Gip presso il Tribunale di Latine e sarà il giudice Giuseppe Cario a dover decidere se accoglierla. La notizia è stata anticipata oggi dal quotidiano Il Messaggero

EVITARE LA SCADENZA DEI TERMINI DI CUSTODIA – Il sostituto procuratore Spinelli che con il collega Claudio de Lazzaro ha condotto l’inchiesta su cui si è appuntata l’attenzione di una città intera e che ha dato vita anche ad una partecipatissima manifestazione per la legalità, ritiene che ricorra l’ipotesi di giudizio immediato “custodiale”, previsto quando l’indagato si trovi in carcere, entro 180 giorni dall’esecuzione del provvedimento di custodia, purché sia definito il procedimento di riesame. Un’ipotesi introdotta in sostanza è evitare la scadenza dei termini di custodia cautelare.

GLI INDAGATI IN CARCERE – Attualmente in carcere si trovano Costantino Di Silvio detto Cha Cha e Gianluca Tuma considerati esponenti con un ruolo di primo piano nell’organizzazione criminale; i loro collaboratori Angelo Travali detto Palletta, Giuseppe “Peppone” Travali e Salvatore detto “Bula” Travali, Francesco Viola, Angelo “Calo” Morelli e Fabrizio Marchetto. E con ruoli diversi Cristian Battello detto Schizzo, Riccardo Pasini, Davide Giordani, Antonio Neroni detto “Caniggia”, Antonio Giovannelli e Dario Gabrielli detto Rame. Ci sono poi il poliziotto Carlo Ninnolino considerato un informatore del gruppo, Francesco Falco e Flavio Alejandro Bortolin detto Bortolo e tre romeni Ionut Necula, Alekander Prendi, Adrian Costache. L’operazione condotta dalla squadra mobile della Questra di Latina ha portato anche al sequestro di beni e società per 12 milioni di euro.

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