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Il progetto cuore

A Lenola ci si ammala di meno, Istituto superiore di Sanità e Asl ora studiano il perché

Fabio Pannozzo (Registro Tumori): "Identificata un’area in cui i fattori di rischio hanno valori meno elevati"

progetto cuoreLENOLA – A Lenola, il paese dove nacque il padre costituente Pietro Ingrao,  ci si ammala meno che altrove. Anzi c’è un’intera area che va dal centro aurunco fino a Sperlonga e Gaeta, dove malattie cardiovascolari e tumori colpiscono in misura minore rispetto al resto della provincia. Il fenomeno, ormai documentato, va dunque approfondito e studiato per capire che cosa fare laddove i numeri offerti dalla statistica non sono altrettanto confortanti.

Veduta di Lenola

Veduta di Lenola

Per questo il comune del Sud Pontino è uno dei nove dell’area Latina coinvolti nel “Progetto CUORE” che impegna ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità e rappresentanti dei Registri Tumori Italiani per la sorveglianza, valutazione del rischio e prevenzione delle patologie cronico-degenerative. Per questo nell’ambito dell’accordo di collaborazione scientifica con la Asl di Latina venerdì 11 marzo all’Hotel Miracolle di Lenola si terrà il convegno “Prevenzione e sorveglianza delle Malattie Cronico Degenerative della provincia di Latina” .

“I risultati pubblicati nel corso degli anni sia sulle malattie cardiovascolari che sui tumori e sui loro fattori di rischio – spiega il dottor Fabio Pannozzo Direttore del Registro Tumori di Latina – ci hanno permesso di identificare un’area che comprende i Comuni di Lenola, Campodimele, Itri, Sperlonga e Gaeta, che rispetto al resto della provincia di Latina mostra una distribuzione dei fattori di rischio con valori meno elevati e delle malattie sopra indicate di minor frequenza; pertanto necessita di approfondimenti e può diventare riferimento per azioni di prevenzione e promozione della salute”.

Le malattie cardiovascolari costituiscono la causa principale di morte, la più frequente di ricovero ospedaliero e una delle più importanti di invalidità; sono malattie di cui sono stati identificati i fattori di rischio, cioè quelle caratteristiche che, se presenti in una popolazione o in un individuo, indicano la probabilità di andare incontro alla malattia. Gli studi epidemiologici degli ultimi anni hanno dimostrato la reversibilità del rischio, cioè la possibilità di ridurre o di ritardare la comparsa degli eventi attraverso la modificazione dello stile di vita con la conseguente riduzione dei fattori di rischio; ancora, le malattie cardiovascolari sono fra le cause più frequenti che producono, in età avanzata, disabilità e deficit delle funzioni cognitive.

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