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seduta fiume

Latina, passa il bilancio con 20 voti della maggioranza, l’opposizione lascia l’aula

Il peso dei contenziosi è di 70 milioni. Poche risorse, serviranno per manutenzioni straordinarie a strade e scuole

LATINA – E’ passato nella notte, dopo una seduta fiume, e una maratona durata complessivamente due lunghissime giornate, il bilancio comunale di Latina. Lo ha votato solo la maggioranza.

Il documento era stato  illustrato dall’assessore al bilancio Giulio Capirci che non ha nascosto i gravi problemi che potranno derivare al Comune di Latina soprattutto dai contenzioni: 70 milioni di euro la metà dei quali per la MetroLatina, una parte sostanziosa anche per quello con Ipogeo e poi altri. Con le poche risorse a disposizione   – ha spiegato Capirci  – sono previste solo manutenzioni straordinarie per strade e scuole che compongono il piano triennale delle opere pubbliche. E per la spesa corrente, sono state trovate le somme per procedere a  13 assunzioni, il minimo indispensabile per rafforzare settori in grossa sofferenza.

IL VOTO – Il documento è passato con 20 voti favorevoli della maggioranza, mentre l’opposizione è uscita dall’aula. Tutti bocciati nel corso della seduta i 62 emendamenti “alcuni dei quali avremmo fatto nostri perché i condividiamo – ha detto il consigliere Dario Bellini, capogruppo di Lbc –  ma non in questo momento. Questo bilancio non è nemmeno una tovaglia, è un fazzoletto”.

IL COMMENTO DEL SEGRETARIO DI LBC – “Latina Bene Comune ha scelto la strada dell’approvazione di un bilancio “di salute pubblica”, mantenendo i servizi essenziali a livello invariato e puntando sulle poche assunzioni che ci si può permettere per migliorare la macchina amministrativa. Dopo anni di abbandono sono state allocate risorse sulla manutenzione straordinaria di scuole e strade. Inoltre, la nuova normativa sul bilancio obbliga ad accantonamenti maggiori rispetto al passato. Gli emendamenti delle opposizioni non erano votabili, soprattutto in questa fase in cui vanno ripristinate condizioni essenziali per una vita dignitosa della nostra città”, è il commento del segretario di Latina bene Comune, Pietro Gava

BELLINI – “Rivendico con orgoglio il lavoro svolto in questi giorni in Consiglio Comunale. Attraverso l’approvazione di questo bilancio, che conserva inalterate le spese per i servizi, siamo riusciti altresì a donare un indirizzo Politico a questa amministrazione. Oltre che per gli attuali servizi, certo migliorabili perché spesso appena sufficienti ma comunque garantiti, abbiamo concentrato le risorse disponibili su temi importantissimi per la città come la manutenzione ordinaria e straordinaria delle Scuole (dopo un decennio di mancata manutenzione), delle Strade (dopo un decennio di mancata manutenzione); abbiamo deciso di investire nel Personale (dopo decenni di mancate assunzioni) perché troppo spesso la nostra macchina amministrativa non riesce a lavorare per mancanza di risorse umane; abbiamo deciso di istituire un Fondo per la progettazione perché troppo spesso il nostro Comune non ha partecipato a bandi per l’ottenimento di finanziamenti, perché non aveva progetti da finanziare pronti nel cassetto. Rivendichiamo per esempio sul tema della razionalizzazione delle spese, l’ottimo lavoro svolto per garantire i Servizi Sociali con il bando dei 16 milioni di Euro che ha permesso di risparmiare IVA per 3 milioni di Euro, 3 milioni che rimangono a disposizione per la nostra comunità. Ogni anno e da quest’anno il Comune deve accantonare quasi 6 MILIONI di Euro per pagare queste voci che “dal passato ci inseguono” (cit.): DISAVANZO, FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA’, ACCANTONAMENTO DEBITI FUORI BILANCIO, FONDO CONTENZIOSI. Questi sono soldi che non possiamo più spendere per la città. Poi ci sono le incognite di METRO, SLM, TERME, IPOGEO. Incognite che pesano come macigni sul futuro del bilancio e quindi della città. E’ bene chiarire quanto accaduto ieri in Consiglio ed il perché non abbiamo voluto altresì approvare nessun emendamento dell’opposizione. Sono stato accusato di aver usato la parola MERCANTEGGIARE ma ci si è dimenticati di dire che il temine CONTRATTAZIONE, che ne è chiaramente un sinonimo, era stato pochi istanti prima usato dalla Consigliera Celentano ed in accezione positiva. Non metto in discussione la buona fede con la quale la Consigliera del gruppo di Calandrini avrà sicuramente usato il termine, volendo indicare la pratica consueta di presentazione degli emendamenti al bilancio, come del resto però non si può additare a me l’utilizzo del termine come un’offesa o una lesa maestà di un sistema che del resto, a causa anche di questa continua contrattazione, ha fatto cadere le ultime 2 GIUNTE e ridotto la città esattamente dov’è ora. Anche l’assenza di una forza politica unita, che sapesse dare un indirizzo politico univoco ha provocato lo sfacelo che vediamo ed è per questo che le persone hanno votato un movimento ben sapendo che al suo interno non c’era certo esperienza di governo ma certo c’era COESIONE ed INDIRIZZI UNIVOCI. Abbiamo deciso di non votare favorevolmente quegli emendamenti perché in stragrande maggioranza entravano troppo nel dettaglio ed oggi, con le nuove regole imposte dal BILANCIO ARMONIZZATO, non è più possibile farlo. Ben 23 di quegli emendamenti avevano ottenuto il parere NON FAVOREVOLE dei Revisori dei Conti. Se avessimo approvato quegli emendamenti avremmo esposto l’Amministrazione al rischio di condanna per DANNO ERARIALE. Altri 9 di quegli emendamenti avevano ottenuto parere CONTRARIO dal servizio finanziario, altri rischi per l’Amministrazione. Benché molti dei temi sollevati in quegli emendamenti fossero condivisibili abbiamo reputato che POLITICAMENTE fosse giusto dare un segnale unico: niente emendamenti, che avrebbero disperso in mille rivoli i fondi, ma le esigue risorse, tutte a disposizione delle voci individuate, ovvero SCUOLE, STRADE, PERSONALE, PROGETTI. La città ha bisogno di tornare alla normalità per ripartire, i cittadini che ci hanno votato per questo”.

PARTITO DEMOCRATICO – “La decisione del gruppo consiliare del Partito Democratico di non partecipare alla discussione e poi al voto finale sul Bilancio è il frutto della scelta della maggioranza di bocciare gli emendamenti da noi presentati”. Lo dichiarano i consiglieri comunali del Partito Democratico Enrico Forte, Nicoletta Zuliani e Massimiliano Carnevale. “Il Consiglio comunale – sottolineano – è il luogo del confronto e delle decisioni soprattutto in occasione della discussione di un documento di programmazione così importante quale il Bilancio e gli emendamenti da discutere in aula, alla luce del sole, rappresentano il contributo legittimo e doveroso all’amministrazione della città da parte dei rappresentanti dell forze politiche che, seppure all’opposizione, sono stati democraticamente eletti. Le proposte da noi avanzate – proseguono i consiglieri del Pd – avevano peraltro  copertura finanziaria attestata sia dai revisori dei conti che dalla Ragioneria del Comune. E’ la prima volta in assoluto che le proposte di emendamento vengono respinte in blocco: questo significa che è mancata la volontà politica di affrontare serenamente il confronto e recepire una serie di suggerimenti avanzati da chi rappresenta una parte della città e sulla base del mandato elettorale ricevuto intende contribuire alla sua amministrazione. Quanto accaduto in Consiglio comunale – concludono i rappresentanti del Partito Democratico – è decisamente la dimostrazione di come la sordità di questa maggioranza stia minando alla base qualsiasi forma di collaborazione politica anche in occasione della discussione sul documento più importante per il governo della città”.

FORZA ITALIA – “Un consiglio comunale che è durato 48 ore ha portato al risultato di un bilancio approvato alla presenza della sola maggioranza, muta e sorda per tutte le ore della seduta, per poi mettersi ad urlare l’assenza di noi consiglieri di opposizione al momento del voto”, a dirlo sono Giorgio Ialongo e Giovanna Miele, il giorno dopo il Consiglio Comunale con cui Latina Bene Comune ha approvato il bilancio. “Noi non abbiamo fatto altro che acconsentire alla richiesta occulta di LBC che voleva lavorare sola – aggiungono -. Abbiamo presentato 62 emendamenti frutto di lavoro, pensieri, studi e riflessioni. Ci siamo scontrati con i dinieghi incessanti di Latina Bene Comune. Ci siamo sentiti dire che siamo mercanteggiatori, scienziati, ladri di tempo”. “Abbiamo abbandonato l’aula prima del voto definitivo perché non potevamo fare altro – proseguono Ialongo e Miele – Le  posizioni politiche appaiono chiare. Ieri Coletta ha ufficializzato ciò che è: nulla che somigli al ‘sindaco di tutti’, quello che dichiarava che la collaborazione e la democrazia sarebbero stati il principio su cui svolgere questo mandato. Latina Bene Comune e Coletta evidentemente ritengono che hanno vinto le elezioni e possono fare ciò che vogliono. Questo il senso di quanto accaduto in aula in questi due giorni”. “Il risultato di questo atteggiamento? – chiedono ironicamente Ialongo e Miele – La Tari sarà aumentata e pagheremo 45 mila euro a un professionista che curerà le sponsorizzazioni, quindi invece di erogare i servizi, ce li facciamo erogare. Però non si potevano trovare 166 euro per le scuole materne, perché ‘la coperta è corta’, questo il ritornello stancante della maggioranza”. “Volevamo far capire a Latina Bene Comune e al Sindaco – concludono – che non esiste una sola visione della città, la loro. Esiste anche la nostra, perché LBC non è la sola che ha a cuore il bene della città. Ci siamo scontrati con un arroccamento che ci ha lasciato profondamente delusi, rammaricati e arrabbiati. Siamo stati in aula due giorni di fila a parlare con un muro di gomma, il nostro lavoro è stato svilito e offeso, ci siamo presi insulti indice di un cieco populismo da quattro soldi, abbiamo persino visto il sindaco che perde le staffe. Ma andiamo oltre, dobbiamo pensare alla città ed è per questo che ci auguriamo che comunque sia andata in aula, questo bilancio possa essere cosa buona. Latina ha bisogno di fiorire e non necessariamente di fioriere”

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