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l'allarme

Furti a raffica nelle aziende di Cisterna: “I ladri si fanno beffa delle telecamere e razziano tutto”

L'allarme di Impresa e del Consorzio Obbligatorio Cisterna che hanno chiesto un incontro al Prefetto

(nella foto il Presidente di Impresa, Giampaolo Olivetti)

CISTERNA – Una lettera al Prefetto con la richiesta di un incontro per mettere al cento i furti che stanno interessando le aziende del Consorzio Obbligatorio Cisterna, troppi secondo Impresa, l’Associazione dell’Industria e delle Piccole e Medie Imprese, che vuole portare all’attenzione delle istituzioni “il senso di frustrazione, insicurezza, impotenza e malessere che si sta diffondendo tra gli imprenditori” di quella che è considerata una ricca area industriale. Il Presidente di Impresa Giampaolo Olivetti parla di “una banda ben organizzata di malfattori, composta da sei o sette elementi e rinominata “Banda del buco”, per la modalità con cui si introduce con destrezza nelle imprese, che rischiano di esser messe in ginocchio dovendo contrastare oltre alla stagnazione del mercato economico anche azioni criminose”.

E non bastano le telecamere: “Se ne fanno beffa – racconta Michela Quattrociocchi, Presidente del Consorzio Costruttori Pontini e Consigliere del Consorzio Obbligatorio Cisterna – agiscono con volto e corpo coperti, così da evitare di mostrare eventuali segni distintivi, e con un fare di “sfida”, riuscendo a dileguarsi prima dell’arrivo dei controlli. Una volta dentro fanno razzia di materiali, attrezzature e perfino mezzi, compromettendo in questo modo anche la produzione e amplificando il danno che non è solo circoscritto al valore del singolo oggetto rubato, ma moltiplica i suoi effetti sulle commesse. E ciò che è peggio è che i furti sono ripetuti, anche per cinque o sei volte, a distanza di pochi giorni. Abbiamo provato a rivolgerci a ditte che si occupano di offrire servizi di guardiania notturna ma i prezzi sono insostenibili”.

 “Nei distretti industriali – fa leva il Direttore Generale Saverio Motolese – si ha spesso la sensazione di isolamento e abbandono e quindi diventano facili prede da colpire. Della loro messa in sicurezza non possono e non devono farsene carico gli imprenditori che già pagano il senso di impunità e di non certezza della pena”.

Alla luce di quanto denunciato, Impresa ha chiesto un incontro al Prefetto di Latina Maria Rosa Trio.

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