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Latina al Polo Sud

Diario dall’Antartide: nelle pinguinaie con i ricercatori della Sapienza – VIDEO E FOTO

Prosegue la XXXIII Spedizione Italiana in Antartide finanziata dal PNRA

LATINA – E’ cominciata tre settimane fa ed è in pieno svolgimento, la XXXIII Spedizione Italiana in Antartide finanziata dal PNRA (Programma nazionale di Ricerche in Antartide –  dal Cnr per la parte scinetifica e dall’Enea per la parte logistica). Un filo robusto lega proprio Latina a questo avamposto scientifico per la presenza sul campo del biologo marino dell’Università della Tuscia, Armando Macali scelto dall’Università Sapienza per una ricerca sulla catena alimentare che potrà dare importanti informazioni sull’ecosistema del Polo Sud, ma anche sugli altri ecosistemi e sull’impatto che lo scioglimento dei ghiacci e in genere il riscaldamento climatico ha su di essi.

Cercheremo di tenere su questo sito (collegamenti permettendo) un diario settimanale per seguire le attività del gruppo di italiani guidato dal ricercatore ambientale Edoardo Calizza e coordinato dai professori Maria Letizia Costantini e Loreto Rossi.

“L’obiettivo generale di queste nostre attività, è studiare l’architettura della biodiversità antartica, che è ricchissima e capire se e quanto questo ecosistema sarà influenzato dai cambiamenti climatici che sono in atto – spiega Calizza, che è field leader – Qui le specie sono abituate a un ecosistema stabile che i cambiamenti climatici rischiano ora di sconvolgere. Vogliamo capire se ci sono specie e rischio di scomparire”.

Un progetto che fornirà informazioni “esportabili”, e  assolutamente innovativo, non solo per l’Italia. “E’ una ricerca di punta che l’Italia porta in Antartide, sia per le informazioni che vuole dare che non si conoscono, sia per la tecnologia che useremo per le analisi sui campioni – aggiungono Calizza e Macali  – I dati che acquisiremo daranno anche all’Italia la possibilità di mettere a disposizione della comunità scientifica informazioni importanti sull’area marina Protetta del Mare di Ross che è la più grande del mondo”. Proprio al centro di quest’area si trova la base italiana Mario Zucchelli.

Nelle foto i ricercatori al lavoro nelle pinguinaie di Capetown e Culman Island (©Credit PNRA)

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