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Il delitto di Sezze

L’interrogatorio dell’omicida: Minacciato da mio fratello

Oggi l'incarico per l'autopsia, domani la convalida dal gip

Omicidio Sezze Luciano Stirpe bis

SEZZE – Mio fratello mi ha minacciato e spesso mi pedinava, era un ossessione >, è questo quello che ha detto davanti ai carabinieri e al pubblico ministero, l’autore dell’omicidio Giovanni Stirpe che lunedì pomeriggio a Sezze ha ucciso a colpi di ascia il fratello per una questione di eredità ma anche perchè, come ha sostenuto, non voleva partecipare ad affari ritenuti ambigui con la vittima.  Un rifiuto che sempre secondo la versione dell’indagato ha portato a delle minacce da parte di Luciano, fino all’ultimo episodio: la fissazione ad ottobre di un’udienza in Tribunale per calunnia. Quello di Giovanni conosciuto a Sezze come <Gianni> Stirpe, più che un interrogatorio è sembrato quasi uno sfogo davanti agli inquirenti. L’uomo ha ripercorso i rapporti con i familiari, negli ultimi anni si era allontanato ed era andato a vivere da solo e  accusava il fratello di una condotta di vita poco trasparente fino a lunedì quando i due fratelli si sono incontrati per caso e la discussione è degenerata in tragedia, a colpi di ascia.

OGGI L’INCARICO PER L’AUTOPSIA Al vaglio dei carabinieri della Compagnia di Latina  in queste ore ci sono le testimonianze raccolte a Sezze mentre oggi il pubblico ministero Giuseppe Bontempo affiderà  l’incarico al medico legale Saverio Potenza per l’autopsia sul corpo di Luciano Stirpe e  domani si svolgerà l’interrogatorio di convalida davanti al gip di Latina.

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