LATINA – Un cumulo di sacchi depositati a terra, all’interno dell’area della ex centrale nucleare di Borgo Sabotino, non distante dalla foce del fiume e recanti la targhetta “pericoloso, contiene amianto”, hanno allarmato un residente della zona che ha deciso di scattare alcune foto e di segnalare un possibile pericolo per l’ambiente. Uno dei sacchi infatti appare rotto e il contenuto è parzialmente rovesciato sul terreno a poca distanza da Via Valmontorio e l’amianto – come è noto – è altamente cancerogeno.
“Non c’è da preoccuparsi, i sacchi non contengono amianto ma terreno con materiale antropico”, è la risposta immediata che arriva dalla Sogin che sta gestendo il decommissioning del sito a ridosso della Marina di Latina. La Società puntualizza che “si tratta di lavori di indagine conoscitiva di verifica dell’estensione di una fossa contenente materiale antropico regolarmente autorizzati”. E a proposito dei sacchi aggiunge: “Sono stati utilizzati sacchi generalmente impiegati per il trasporto di amianto, soltanto in via precauzionale, perché sono particolarmente resistenti e quindi per la loro robustezza, ma in realtà contengono solo terra e materiale antropico; inoltre, l’area dove si nota il deposito è interna al cantiere e dunque non accessibile al pubblico”.
L’attenzione sul sito resta alta, dal momento che l’area è stata già ampiamente messa alla prova dal punto di vista ambientale e oltretutto è vicina al mare che si va riqualificando ed è considerato volano economico. Inoltre, se quei materiali sono stati prelevati e chiusi in sacchi robusti ci sarà un motivo.
“Come avviene per tutte le attività che si svolgono all’interno del sito di Sabotino- dichiara ancora Sogin – il materiale antropico sarà controllato in laboratorio prima del rilascio, per consentirne il corretto smaltimento secondo protocolli di sicurezza ben definiti”.