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Il ritratto

Mario Somma, dalla panchina degli avvocati fino al grande calcio

Tre promozioni, il tour in Italia e la tv, ora il nuovo viaggio di SuperMario

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LATINA – La prima volta in panchina fu con la squadra degli avvocati del Foro di Latina e lui non era diventato ancora SuperMario, l’uomo delle tre promozioni consecutive, non un vero triplete ma qualcosa di simile. Aveva smesso con il calcio giocato e iniziò un lungo e nuovo percorso partendo proprio da qui, da casa sua, da Latina. Dalla squadra degli avvocati Mario Somma passò nella primavera del 1997 alla guida del Pro Cisterna nel campionato di serie D ed è qui che centrò il primo miracolo: una squadra che sembrava spacciata e con un in piede in Eccellenza vinse le ultime quattro partite di campionato e fu salvezza, poi la sua carriera lo portò a Terracina, a seguire in Romagna con il Baracca Lugo in C2, quindi con l’ Albalonga in D. E poi il sud: Potenza e Cava de’Tirreni dove vinse anche una scommessa.

LA SCOMMESSA –  <Presidente mi dà mille euro a vittoria>, disse scherzando ai dirigenti, sembrò una provocazione e lui invece di partite ne vinse 25 e portò a casa oltre alla promozione in C2 anche lo Scudetto dei Dilettanti. Arrivò a Cava come <l’ex nemico di Salerno>, se ne andò da eroe. L’anno dopo Mario Somma cambia panchina ma non il risultato finale: lo chiama l’Arezzo in C1 e anche qui sfodera un’altra prodezza: vittoria del campionato e ritorno in B. Vincere è difficile, ripetersi è impossibile ma lui ci riesce. Va all’Empoli, si siede in panchina e come per magia ecco che arriva la serie A e diventa SuperMario, l’intenditore, il motivatore, il tattico che sa spiegare le partite usando il Subbuteo. Ma il calcio si sa è una pazza altalena, fatta di alti e bassi e in Toscana quando è in serie A arriva l’esonero. E’ il 2006 e Mario Somma inizia a girare l’Italia, da Trieste, a Brescia, passando per Piacenza, Mantova. Grosseto, Cosenza fino a Salerno. In mezzo ci sono altri esoneri, dimissioni, conferme mancate e un microfono quello della Rai dove è un apprezzato e stimato opinionista. In carriera ha scoperto e lanciato anche giovani talenti: da Naingollan ai tempi del Piacenza ad  un giovanissimo Hamsik a Brescia.

A CASA  – Al Francioni ha fatto il raccattapalle quando era un ragazzino, ricorda lui, è tornato ma da avversario con la Cavese alla fine degli anni Ottanta ma mai da tecnico. Quando allenava altrove il primo risultato che chiedeva era quello del Latina, sempre in ogni categoria. Ha sognato la panchina nerazzurra che adesso è la sua,  anche se cinque giorni fa proprio in una intervista dell’ex sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi qui su Radio Luna aveva giurato che il suo futuro era più a Saxa Rubra che su un campo di calcio. Da ieri le strade di Mario Somma e del Latina si sono incrociate, sabato sarà il suo battesimo con quel filo di emozione che lo accompagnerà nel tragitto che va dagli spogliatoi alla panchina, Buon viaggio.

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